"La Firenze del 2050? Una grande metrocittà"

L’associazione nazionale costruttori edili a convegno sul post pandemia. Il presidente Banchetti: "La guerra ha portato altra depressione e incertezza"

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di Lisa Ciardi

"Se si pensa alla Firenze del 2050, bisogna immaginare una grande città metropolitana, che sfrutti le linee tramviarie esistenti e quelle in costruzione". Lo ha detto il vicepresidente di Ance Firenze, l’Associazione nazionale costruttori edili, Vincenzo Di Nardo all’incontro dal titolo "Dopo la pandemia opportunità di mercato e di investimento" organizzato ieri all’Auditorium Fondazione Cr di Firenze. Tanti gli interventi: dal presidente di Ance Firenze, Pierluigi Banchetti, al sindaco di Firenze Dario Nardella, fino a Luca Dondi Dall’Orologio di Nomisma. Hanno portato quindi la loro esperienza: Paolo Boleso (Investire Sgr), Cristiano Brambilla (Hines), Gianni Facchini (Host+Host), Maurizio Carvelli (Camplus), Luce Landolfi (Walliance) e Martina Martino (Hill International). Infine, le conclusioni di Luigi Salvadori, presidente della Fondazione Cr Firenze. "Se dopo la pandemia si sperava in un grande rilancio – ha commentato Salvadori – la guerra ha portato depressione e incertezza, anche perché non si sa quando e come finirà. Sull’immobiliare, Firenze offre la possibilità di grossi investimenti, soprattutto quando si conosceranno esattamente tutti gli immobili vuoti sequestrati o che possono essere venduti per far fronte ai vari debiti". "Firenze ha 36.500 studenti stranieri – ha commentato il sindaco Nardella - un dato impressionante. Per questo e con l’idea di puntare molto sui giovani abbiamo premuto sull’acceleratore per realizzare nuovi studentati. Occorre poi dare risposte alle famiglie di ceto medio per mantenere alto il livello di residenza della nostra città. Una sfida che stiamo affrontando col social housing. In questi anni, se guardiamo solo agli investimenti privati su immobili con progetti superiori a 2.000 metri quadrati, abbiamo consentito la realizzazione di più di 40 interventi per un totale di quasi mezzo milione di metri quadrati" Sulla necessità di pensare Firenze in un’ottica più allargata è tornato il vicepresidente di Ance Firenze. "Non possiamo pensare solo alla "Firenze dentro i viali" – ha detto - ma muoverci nell’ottica di una città metropolitana da un milione di abitanti. I comuni della cintura fiorentina devono essere considerati nuovi centri urbani, diventando poli di attrazione. Servono meno burocrazia e un approccio diverso delle Sovrintendenze. Occorre poi il coinvolgimento delle imprese locali, favorendone l’aggregazione in Consorzi. Si potrebbe infine immaginare un codice etico, che garantisca un formale riconoscimento della prossimità, prevedendo una sorta di ‘last call’ alle imprese locali".

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