La delibera anti B&B. La class action si allarga. Anche il Codacons va al Tar

Una cinquantina di attività hanno aderito all’impugnazione dell’associazione di consumatori "I proprietari di immobili in area Unesco vengono discriminati". Le prossime tappe.

La delibera anti B&B. La class action si allarga. Anche il Codacons va al Tar
La delibera anti B&B. La class action si allarga. Anche il Codacons va al Tar

FIRENZE

Si allarga il fronte dell’opposizione alla delibera sugli affitti brevi. Anche il Codacons ha già presentato il suo ricorso collettivo, a cui hanno aderito circa una cinquantina di soggetti tra proprietari di immobili ubicati in area Unesco (dove ha “potere“ l’atto di giunta contestato) che società che gestiscono alloggi di tipo turistico nel Comune di Firenze. Il Codacons, che cura la contestazione al Tar con l’avvocato Vincenzo Rienzi, ha dato tempo fino a mercoledì prossimo per ulteriori adesione, ovvero il giorno della scadenza dei termini per agire contro la delibera.

"Un fronte compatto che contesta duramente la scelta di discriminare per il futuro i proprietari di immobili, in assenza di una legge dello Stato che autorizzi l’amministrazione comunale a intervenire sugli affitti brevi", dice il Codacons.

L’azione del Codacons potrebbe venire riunita dai giudici del tribunale amministrativo di via Ricasoli, che hanno già fissato per il giorno 7 dicembre la decisione sulla sospensiva di un ricorso analogo, quanto meno nell’oggetto: quello dell’avvocato amministrativista Riccardo Tagliaferri, rappresentante di due attività ricettive. E un’altra trentina di B&B, radunati sotto l’insegna di Apartments Florence e Property Managers Italia, hanno dato mandato ai propri legali di rispondere alla "mossa antidemocratica del Comune di Firenze".

E anche se non è possibile avere un numero preciso dei ricorrenti, almeno per il momento, l’entità della ’class action’ in corso sembra che stia assumendo proporzione considerevoli. D’altronde, sono tante le imprese che fanno questo tipo di attività, soprattutto nell’area Unesco, e la nuova legge di Palazzo Vecchio su alcuni punti non è chiara e anche chi era in possesso di un’autorizzazione antecedente all’adozione della delibera, non si sente “al sicuro“.

Ogni ricorso ha una propria struttura, ma in ognuno di essi emerge la presunta incostituzionalità della delibera, "in quanto, con una norma locale e non nazionale, si va a incidere sul diritto di proprietà".

L’atto della giunta Nardella - che vieta l’arrivo di nuovi B&B nell’area Unesco - è ancora al vaglio della commissione urbanistica. Sono scaduti i termini per la presentazione delle osservazioni e ora il documento dovrà passare dal consiglio comunale.

ste.bro.

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