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Cronaca

Lo scienziato Luca Bindi alla corte dei Nobel: un seminario sui quasicristalli naturali

La tavola rotonda riunirà studiosi e accademici da tutto il mondo, interessati a questi materiali straordinari che, oltre a rivoluzionare il campo della mineralogia, offrono nuove chiavi di lettura per comprendere i processi geologici e perfino cosmici

Luca Bindi, docente di Mineralogia presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze

Luca Bindi, docente di Mineralogia presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze

Firenze, 9 maggio 2025 – Un fiorentino alla corte dei Nobel. Mercoledì 14 maggio, Luca Bindi, professore di Mineralogia al dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, sarà ospite della Royal Swedish Academy of Sciences a Stoccolma per tenere un seminario dedicato alle sue ricerche sui quasicristalli naturali. Un invito che non è solo un prestigioso riconoscimento personale, ma anche un’occasione per portare sotto i riflettori internazionali la qualità della ricerca scientifica italiana.

La Royal Swedish Academy of Sciences è l’istituzione che ogni anno assegna i Premi Nobel per la Fisica, la Chimica e l’Economia. In questo contesto d’eccellenza, Bindi presenterà i più recenti sviluppi del progetto internazionale da lui guidato sui quasicristalli, strutture minerali che sfidano le leggi classiche della cristallografia. Contrariamente a quanto ritenuto possibile fino a pochi decenni fa, i quasicristalli presentano simmetrie considerate “vietate” dalla cristallografia tradizionale, e fino alla scoperta di Bindi erano state riprodotte solo in laboratorio.

Il seminario riunirà studiosi e accademici da tutto il mondo, interessati a questi materiali straordinari che, oltre a rivoluzionare il campo della mineralogia, offrono nuove chiavi di lettura per comprendere i processi geologici e perfino cosmici. “Si tratta di un riconoscimento di grande prestigio non solo per il lavoro svolto in questi anni – ha dichiarato Bindi – ma anche per la comunità scientifica italiana nel suo complesso. Condividere questi risultati con i colleghi dell’Accademia reale svedese delle scienze rappresenta un’occasione unica per rafforzare la collaborazione scientifica a livello internazionale”.

Scopritore dei primi quasicristalli naturali mai identificati, Bindi ha collezionato negli anni numerosi premi e riconoscimenti. È stato insignito nel 2015 del Premio Presidente della Repubblica per le Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali conferito dall’Accademia dei Lincei, di cui oggi è socio corrispondente. Ha inoltre ricevuto il Premio Aspen Institute Italia per la collaborazione scientifica tra Italia e Stati Uniti.

Dal 2020 è direttore del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, ateneo che, grazie anche al suo lavoro, conferma la propria vocazione alla ricerca d’avanguardia e alla proiezione internazionale.