È sempre più concreta l’ipotesi di una Cinecittà in Toscana. Degli studi cinematografici all’avanguardia, dove girare film e contenuti per la realtà virtuale, a due passi da Firenze. La rivista internazionale "Variety" ha parlato di un investimento da 200 milioni di euro da parte di un fondo finanziario del Bahrein. Investimento confermato alla "Nazione" dai responsabili di una società che fa capo al primo ministro del Bahrein. Andrea Iervolino, giovane e intraprendente produttore di film come "Ferrari" e di "Modì", il film che Johnny Depp sta girando come regista, è dietro al progetto, che prevede un virtual set per produzioni con sfondi virtuali, una sala cinematografica, un hotel super lusso.
Chi ha ideato per primo questo sogno, una Hollywood fra le colline del Chianti, è lo scrittore Marco Vichi. L’autore delle inchieste del commissario Bordelli, malinconico e disincantato investigatore nella Firenze degli anni ‘60. "Da tanti anni ho un sogno: vedere produrre cinema a Firenze. Ho pensato: proviamo a partire dal luogo, dagli studios. Ho parlato col vecchio sindaco di Impruneta, Alessio Calamandrei. Lui mi ha detto: ‘Io un posto ce l’avrei’. La sede della Sannini, la grande azienda del cotto imprunetano, da anni in liquidazione".
Uno spazio che accoglieva capannoni industriali, e che si vedrebbe così trasformato in un centro di attrazione cinematografica per troupe, registi, attori. Marco Vichi ha coinvolto un produttore indipendente fiorentino, Matteo Cichero; insieme sono arrivati al produttore italocanadese Andrea Iervolino: uno che ha prodotto il primo film che non aveva ancora vent’anni. Insomma, uno che le cose le fa, presto e in grande.
"Ho parlato anche con il nuovo sindaco di Impruneta, Riccardo Lazzerini. Riccardo era uno scenografo del Maggio musicale fiorentino, e ha accolto l’idea con entusiasmo", dice Marco Vichi. "Ci sono i progetti degli architetti, c’è l’area giusta. Ci sono, intorno, i paesaggi più belli del mondo, quelli del Chianti, le colline, la terra, quello che Emilio Cecchi ha chiamato ‘il quaderno degli appunti di Dio’. Il mio sogno adesso può davvero diventare realtà: portare il grande cinema in Toscana. Potrebbe essere perfetto sia per le storie schiettamente toscane – e penso anche a certi romanzi ambientati a Firenze e dintorni, come quelli di Gigi Paoli – così come per le storie di personaggi stranieri ambientate qui: tante nuove ‘Camere con vista’ con attori internazionali. Certo, la cosa che avevo sognato adesso sembra diventare enorme: spero solo che mantenga forti i legami con questa terra. Non avrebbe senso, se fosse come un’astronave che atterra qui, come venuta da Marte. Bisogna sapere che in Toscana ci sono grandi professionalità: scuole di cinema, registi, attori, sceneggiatori, costumisti – e i laboratori delle Manifatture digitali a Prato – e anche tante, tante storie legate a questi luoghi".