
In campagna, in località Praticelli, vicino al canale dello scolmatore, il comune di Castelfiorentino ha scoperto una ‘casetta’ attrezzata di tutto punto per poter essere abitata. Disponeva di una tettoia, di un forno in muratura e di un secondo manufatto accessorio. Tutto però è risultato abusivo. Nulla di quello che era stato realizzato poteva stare lì. Pertanto ne è stata disposta la demolizione e il ripristino dello stato originario. Le opere, in muratura e in legno, sono state eseguite in un appezzamento di terreno di proprietà di una coppia di cinquantenni. Il primo sopralluogo fu eseguito dai tecnici del Comune nel novembre 2019 a seguito del quale fu subito attivato il procedimento amministrativo in cui si comunicava ai proprietari la sanzione e l’obbligo ripristinatorio.
A distanza di due anni e mezzo, la situazione è pressoché immutata. La casetta è ancora in piedi con tutti gli ‘accessori a fini abitativi. Chi l’ha realizzata ha cercato di renderla più confortevole possibile. Da una stima a vista il corpo principale ha dimensioni di circa 4 x 7,5 metri e un’altezza di circa 3 metri. Anche la tettoia addossata ha le stesse dimensioni. Entrambe poggiano su massetto in calcestruzzo. Dalle ultime verifiche risultano ancora presenti gli impianti tecnologici, tavoli, sedie e lavabo e nelle vicinanza il forno per uso domestico. Non solo, nei pressi della ‘abitazione’ abusiva i tecnici hanno appurato anche la presenza di una serie di baracche e tettoie e una gran quantità di materiali edili: attrezzi, componenti in metallo di ponteggi edilizi, tavolati in legno, elementi di tubature, una betoniera, oltre a cumuli di rifiuti vari per lo più di derivazione edile. In definitiva, l’area veniva utilizzata come deposito di una attività di tipo artigianale (impresa edile), senza che però ne fosse stata fatta richiesta di cambio di destinazione d’uso.
Il comune di Castelfiorentino ne ha dunque ordinato la demolizione e il ripristino dello stato originario entro novanta giorni. A carico dei responsabili ci sarà anche lo smaltimento di tutti i materiali presenti. Se entro tre mesi dalla notifica dell’ingiunzione i destinatari del provvedimento non avranno ottemperato a quanto richiesto, il bene e l’area, per legge, saranno acquisiti di diritto e gratuitamente dal Comune. In aggiunta all’acquisizione verrà anche comminata una sanzione amministrativa di importo compreso tra 2mila e 20mila euro.
I.P.