ANDREA SPINELLI
Cronaca

La carovana colorata del Cirque du Soleil. I due italiani presentano il nuovo show "Ovo"

La cantante Alessandra Gonzalez e il tastierista Carmine Ioanna tra i protagonisti dello spettacolo sul mondo degli insetti

La carovana colorata del Cirque du Soleil. I due italiani presentano il nuovo show "Ovo"

La carovana colorata del Cirque du Soleil. I due italiani presentano il nuovo show "Ovo"

E Alessandra che lepidottero è? Nel coloratissimo ecosistema di "Ovo", lo spettacolo da palasport del Cirque du Soleil che arriva a Firenze dall’8 al 12 novembre al Nelson Mandela Forum, la cantante romana dalle lunghissime antenne è la sola a portare con la sua voce suadente un po’ di armonia nel microcosmo di esserini schizofrenici che si agitano sotto la lente di un pubblico-entomologo rapito dalle loro prodezze acrobatiche. Un insettario di grilli pazzi, ragni contorsionisti, farfalle coraggiose, scarabei volanti ideato e diretto dalla coreografa brasiliana Deborah Colker su musica composte della pluripremiata connazionale Berna Ceppas. Alessandra Gonzalez è uno dei due protagonisti italiani di questa 25esima creazione della multinazionale canadese dell’entertainment fondata nel 1984 dall’ex mangiafuoco Guy Laliberté, l’altro è il tastierista avellinese Carmine Ioanna, radici jazz e animo cosmopolita, che incontriamo ad Amsterdam lungo la strada che da fine mese porta questa brulicante, svolazzante produzione circense a Torino, Pesaro, Bologna e, appunto, Firenze.

Alessandra, come ha iniziato?

"Mamma è italiana e papà, come si intuisce dal cognome, messicano. Si conobbero perché lui era un cantante lirico e di mariachi, mentre lei un’appassionata di balli centramericani. L’ho perso all’età di un anno e la passione per il canto è cresciuta ascoltando le audiocassette con la sua voce. All’età di sette anni ho tentato lo Zecchino d’Oro, sono arrivata fino all’ultima audizione, ma lì mi sono fermata. Poi ho frequentato l’Accademia Kledi, quella del ballerino di ‘Amici’, dove ho studiato recitazione e musical".

A "Ovo" com’è arrivata?

"Facevo matinée teatrali per bambini e il mio primo casting col Cirque è stato via e-mail, ma una volta entrata tra le 20 prescelte, sono volata a Montreal per l’audizione finale. Sei mesi dopo ero già Zoé, la protagonista e cantante dello show ‘Quidam’, con cui ho debuttato a Vancouver nel 2011 e mi sono esibita pure a Roma nel 2014. Sono andata avanti per cinque anni, lasciando poi la compagnia a Christchurch, in Nuova Zelanda, per passare a ‘Kooza’, altra grande produzione del CdS in tournée, e dopo la pandemia, ho ripreso a girare il mondo con ‘Ovo’".

E lei, Carmine?

"Ho 5 album all’attivo e collaborazioni con una girandola di artisti come Roy Paci o Paolo Fresu. Una sera al Medimex di Bari mi ha visto suonare un talent scout del Cirque che mi ha invitato ad unirmi alla band di ‘Ovo’. Qui ho conosciuto mia moglie, che è brasiliana e fa il tecnico, e la mia vita è cambiata. Quando ho cominciato, nel 2018, pensavo ad un’esperienza di sei mesi e invece sono ancora qua. Felice e contento".

Per voi c’è vita fuori dal Cirque?

Carmine: "Poca, viviamo negli alberghi. Anche se io ho ancora la mia casa di famiglia a Ponteromito, in Irpinia, e con mia moglie ne abbiamo un’altra a Jabel nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore, in Germania. Perché suo padre è di quella regione. Ma riusciamo comunque a ritagliarci dei momenti tutti nostri. Io, ad esempio, sei mesi fa durante la permanenza dello show a Riyadh, in Arabia Saudita, ho affittato uno studio di registrazione per realizzare un nuovo album e mantenere viva, quindi, la mia attività parallela".

"Ovo" di che parla?

Alessandra: "Racconta la storia di una bizzarra zanzara glitterata che fa irruzione, col suo uovo sulle spalle, in una nuova colonia sconvolgendone gli equilibri col suo amore un po’ scapestrato per la coccinella. Come in tutte le produzioni del Cirque, narrazione e azione sono ben bilanciate. Puntando, però, più di altre produzioni sulle famiglie, ‘Ovo’ è uno spettacolo molto solare. Così tra il pubblico ci sono sempre tanti bambini, estasiati da gag e acrobazie. ‘Quidam’ era più adulto e oscuro, tant’è che tra un’azione spettacolare e l’altra inscenava pure il suicidio della madre di Zoé".

Esperienze particolari?

Carmine: "Durante l’anno e mezzo di sosta forzata a causa del Covid, lo show è stato revisionato con l’aggiunta di alcuni numeri come quello della performer che si esibisce appesa per i capelli su una musica, intitolata ‘Crepuscolo’, che mi è stato chiesto appositamente di comporre".

Che ritmi avete?

Alessandra: "Due settimane di ferie ogni dieci di lavoro, provvidenziali per me che vivo a Sidney con un marito australiano. Ci siamo conosciuti dodici anni fa in ‘Quidam’, dove lui era il leader della band musicale, e sposati nel 2017. L’ho seguito in ‘Volta’ e ‘Alegria’. Durante la pandemia si è riconvertito da musicista in sviluppatore web e così ora è stanziale, mentre io ho ripreso a girare. Probabilmente tornerà pure lui nella grande famiglia del Cirque, intanto però mi aspetta a casa coi nostri due cani".