REDAZIONE FIRENZE

La buona politica che manca oggi

Ieri, undici gennaio, era un anno dalla morte di David Sassoli, prima giornalista alla Rai e poi presidente del Parlamento europeo.

Era nato a Firenze nel 1956. Il suo babbo Domenico e la sua mamma lavoravano al Giornale del Mattino che era diretto da Ettore Bernabei.

Ho conosciuto bene Domenico Sassoli, quando nel 1979 ebbi l’onore di parlare con Benigno Zaccagnini, a conclusione di un convegno internazionale sulla figura e l’opera di don Primo Mazzolari.

Con Domenico, padre di David, che allora era il direttore del settimanale della Democrazia cristiana ’La discussione’, vissi praticamente insieme tre giorni intensi nell’archivio della Fondazione ’Don Mazzolari’ a Bozzolo, dove il grande prete lombardo era stato parroco.

Domenico Sassoli mi parlò a lungo del figlio David, dicendomi che il nome era un voluto omaggio a un suo grande amico, il frate poeta David Maria Turoldo, anch’egli in quegli anni a Firenze.

David Sassoli, dopo l’esperienza da giornalista nell’emittenza televisiva pubblica, è stato prima deputato e poi il presidente del Parlamento europeo, completamente diverso da quei deputati magliari del Partito socialista & democratico, che per una valanga di soldi facevano le ’pubbliche relazioni’ per alcuni Paesi non propriamente democratici.

David era una persona assolutamente disinteressata, che legò con me tramite un comune amico, Roberto D’Ippolito, che fu suo sodale nell’esperienza politica all’interno della Lega democratica, che venne fondata dallo storico Pietro Scoppola e da Achille Ardigò.

Era legatissimo e innamorato di Firenze, la città dove era nato, e in più mi ha chiesto, semplicemente, di fissargli un appuntamento con alcuni sacerdoti, e una volta anche con il cardinale Giuseppe Betori.

Mi diceva: "Anche in politica mi ricordo sempre che mi ispiro alla dottrina sociale della Chiesa".

Un politico onesto e intelligente, David Sassoli, di cui oggi si sente davvero una grande mancanza.