
di Emanuele Baldi
"Guardi, io amo il cibo buono e ho scritto tantissimo di ristorazione ma Firenze ha passato ogni limite. Strade mangiatoia, un tavolo dietro l’altro, le bistecche in vetrina... Sa che una coppia di amici ha comprato casa in San Lorenzo ed è scappata dopo tre settimane...Balli, urla, alcol, code di gente. Invivibile".
Elena Farinelli, orgoglio digitale della città, pioniera dei blog (il suo ’Io amo Firenze’ è targato 2006), ha affrescato nel tempo, una pennellata social alla volta, il volto di un territorio a beneficio di chi lo venera da remoto. Ma oggi anche lei – forgiata nelle preghiere laiche fatte di di ’c’ aspirate e (ormai introvabili) spontanee, genuine creatività di strada di fiorentini – parlar bene della città, ridotta a camping turistico, è dura.
Farinelli, il turismo di massa ci sta sfilando via l’anima?
"Ieri ero in piazza Pitti, un manicomio. Mangifici, pigia-pigia, gente che fa a cazzotti per entrare in un museo. Non abbiamo imparato nulla dalla pandemia".
Ne usciremo?
"La ricetta non ce l’ho. Leggo che Nardella vuol arginare il fenomeno di Airbnb per riportare anche i fiorentini in centro. Ma a fare cosa? Non ci sono giardini, palestre, servizi...E i cinema poi, ma si ricorda quanti erano?
Una quindicina fino agli anni ’90. Excelsior, Astra, Ariston, Gambrinus, Goldoni, Eolo...
"Ecco, c’è rimasto solo l’Odeon che però fa tanti film in inglese e poco altro...Una volta era piacevole andare in centro, fare un aperitivo, guardare un film".
D’altronde Novoli offre un multisala. Oltre al tribunale, l’università...
"Tutto sbilanciato a nord. Non mi fraintenda, bene che un intero quartiere sia stato rilanciato e dotato di servizi ma credo che la politica negli anni sia stata miope nel non conciliare le esigenze di tutti. Sono state tutelate solo alcune categorie, quelle che lavorano sui turisti. E poi guesta guerra folle alle macchine".
Troppe restrizioni?
"Hanno blindato il centro lasciandoci solo gli stranieri. La Ztl va anche bene ma almeno datemi un servizio di trasporto pubblico decente. Alle 22,30 la sera non c’è più un bus, ecco perché la gente se il sabato deve andare a cena fuori resta in periferia. E’ assurdo, nelle altre città il centro è vissuto, qui è stato abbandonato".
Dirottare i visitatori anche altrove: bellissimi cenacoli, ville Medicee, escursioni nel Chianti. Se ne parla da tanto.
"Ma si fa poco, forse perché non c’è interesse. E anche se un turista volesse andare a Poggio a Caiano come ci va? Non ci sono informazioni, non c’è promozione. Pensi che chi arriva a Firenze chiede a me che sono molto seguita sui social come muoversi e organizzarsi".
Però anche i fiorentini sono contraddittori. Si lamentano della città senza anima e la prima casa libera che hanno in centro la mettono a reddito?
"Giorni fa parlavamo con una persona: “Amici - ci ha detto - ho ereditato un immobile, mi licenzio e faccio affitti turistici. Non lo condanno, condanno il fatto che oltre alla rendita non ci sia altro".
In compenso fuori dai negozi c’è ogni tipo di orrore: dalla Monna Lisa con gli occhi strabuzzati alle mascherine di Venezia
"Ecco qui la politica dovrebbe intervenire seriamente".
Vorrebbe uno sforzo in più?
"Spazi ce ne sarebbero a volontà. A Pasquetta è stata organizzata una bellissima caccia al tesoro al giardino Bardini ed era pieno di fiorentini, anziani, bambini. E’ che sono casi eccezionali, le offerte sono poche. Ma credo manchi la volontà. Ha presente Tommaso Mazzanti dell’Antico Vinaio?
Certo
"Ecco lui, da imprenditore in gamba, è riuscito a spostare i flussi. Con un panino. E le istituzioni con tutte le possibilità che avrebbero – anche solo facendo degli accordi mirati con le università – non ci riescono?".