La battaglia sui pini. Comune al contrattacco: "Lo stop all’abbattimento costa 7mila euro al giorno"

Il conto delle proteste in viale Redi: "Sulle spalle di tutti finora 21mila euro". L’assessore Giorgio: "Intervento necessario per la sicurezza delle persone". .

La battaglia sui pini   Comune al contrattacco  "Lo stop all’abbattimento  costa 7mila euro al giorno"

La battaglia sui pini Comune al contrattacco "Lo stop all’abbattimento costa 7mila euro al giorno"

Firenze, 5 maggio 2023 – Settemila euro al giorno. Che moltiplicati per le ultime tre notti fanno 21mila euro. È questo il conto che Palazzo Vecchio presenta, idealmente, ai manifestanti di viale Redi per far capire quanto lo stop all’abbattimento dei pini, costi a tutta la collettività. Intendiamoci: nessuna richiesta di pagamento, ma una di ravvedimento, sì. Settemila euro, fanno i conti da Palazzo Vecchio, è la cifra giornaliera dovuta alla ditta incaricata dei lavori per fermo cantiere. A questi devono aggiungersi i costi per i dipendenti comunali impiegati e il tempo delle forze dell’ordine. Il presidio notturno era stato lanciato da Italia Nostra il 2 maggio e accolto da molti cittadini scesi in strada per opporsi agli abbattimenti.

"A loro – fanno notare dal Comune – la scorsa notte si sono aggiunte anche persone estranee al quartiere che si sono radunate politicizzando una questione legata soltanto alla sicurezza delle persone e senza reale interesse per il tema della protesta. L’amministrazione si rammarica per i disagi dei residenti dovuti alle limitazioni di parcheggio che il prolungarsi della protesta sta causando". Il piano prevede l’abbattimento di tutti e 50 i pini presenti che risalgono ai primi anni ’60. Classificati in classe ‘C’, quindi in precario stato di conservazione, gli alberi saranno sostituiti con altri 106, dell’età di circa 10 anni, della specie ginkgo biloba. Fra le ragioni della protesta: la classe C non sarebbe così critica da decretarne l’abbattimento, la mancanza di ombra causata dalle nuove alberature, ma anche il valore affettivo di quegli alberi sotto le cui chiome è germogliato un quartiere. E il rischio per l’avifauna. Diverse invece le ragioni del Comune.

"Questo intervento – commenta l’assessore al’Ambiente, Andrea Giorgio – ha a che fare con la sicurezza delle persone, è stato approvato nel 2021 e ora va eseguito. Ci dispiace per i disagi che le proteste stanno comportando per i laboratori coinvolti e la cittadinanza, che per giorni non ha potuto parcheggiare nella zona, e per i costi che ora si scaricheranno su tutti noi. È una scelta dolorosa togliere quegli alberi, lo è anche per noi, ma è necessaria per motivi di sicurezza e saranno sostituiti con più del doppio delle piante, più del progetto iniziale, una scelta fatta anche a seguito del confronto con i cittadini. È un lavoro che sarà svolto con tutte le attenzioni del caso, a partire dalla presenza di eventuali nidi".

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