
L’ inno al teatro civile di Baliani: "Corpo di Stato", per ricordare
Marco Baliani porta il suo ‘teatro civile’ a Calenzano. Sul palco del Teatro Manzoni, domani alle 21,15, sarà in scena "Corpo di Stato", spettacolo entrato nella storia trasmesso per la prima volta in diretta su Rai2 il 9 maggio 1998 dai Fori imperiali a Roma. Nel testo la tragica vicenda del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro viene utilizzata come mappa di un viaggio personale e di una intera generazione.
Baliani perché ha deciso di riprendere, dopo alcuni anni, Corpo di Stato?
"Non proponevo più questo spettacolo da quattro-cinque anni ma ora hanno cominciato a richiedermelo. Ho capito che c’è ancora interesse per la storia del rapimento di Aldo Moro per quel periodo storico, apparentemente lontanissimo dalla società di oggi ma che, in realtà, non lo è. Nello spettacolo non parlo specificamente della vicenda di Moro ma di me in quei 55 giorni. È l’unico lavoro autobiografico che ho fatto in cui sullo sfondo c’è tutta la Roma di quei giorni, i posti di blocco, i comunicati delle Brigate Rosse ma, in realtà, racconto la vita mia, dei miei familiari, degli amici, di chi è stato in carcere, di chi è morto perché ha partecipato una rapina, di chi ha percorso con me un tratto di esistenza".
Lei ha definito questo spettacolo ‘necessario per chi ascolta e doloroso per me’: per quale motivo?
"Per me è molto doloroso perché parlo di persone che non ci sono più con cui ho condiviso un pezzo di vita. Quattro anni fa avevo smesso di farlo perché mi mettevo a piangere alla fine dello spettacolo, perché vedi anche tutti i sogni che c’erano e non si sono realizzati. Allo stesso tempo c’è un grande interesse del pubblico, quegli anni lì sono diventati qualcosa di mitico in cui ci sono dei fantasmi che non possono essere dimenticati e in questo senso è uno spettacolo necessario".
Ci sono altri impegni e progetti per lei a breve legati al teatro?
"Adesso sta girando, è stato anche alla Pergola un ‘Arlecchino servitore di due padroni’ con Andrea Pennacchi, un lavoro sulla leggerezza. Ci siamo divertiti a ribaltare la tradizione, rispettandola. Sto lavorando ad un’ipotesi che forse debutterà a fine giugno: un omaggio a Roberto Calasso e al suo libro ’Le nozze di Cadmo e Armonia’". Mi piacerebbe inanellare una serie di racconti e rifletterci per vedere cosa ci dicono ancora oggi".