Jesus Christ, la pace cambia il finale

Maddalena russa e ucraina canteranno contro la guerra nel musical con Ted Neely. Al Teatro Verdi dal 22 aprile

di Titti Giuliani Foti

Trentanove frustate, come racconta la tradizione. Trentanove colpi, per immagini di martiri

contemporanei. E un appello: pace e fratellanza. Sono passati cinquant’anni dal debutto, ma non è cambiata nè cambierà la forza di "Jesus Christ Superstar" dopo il film, in versione musical. Torna al Teatro Verdi dopo qualche anno, dal 22 al 24 aprile alle 20,45, il grande spettacolo-cult con musica originale di Andrew Lloyd Webber, le liriche di Tim Rice e la regia di Massimo Romeo Piparo che riporta in scena un mito supremo del pop, Ted Neeley che dal 1973, data di uscita del film, è nel ruolo ineguagliabile di Gesù; quest’anno con Frankie Hi-Nrg MC che per la prima volta si misura con un Erode hip hop; e il fiorentino Feysal Bonciani che torna come perfetto Giuda. Unica diversità è lo straordinario mssaggio solidale nel finale: il grido di dolore dell’Ucraina. E saranno proprio due artiste, l’ucraina Sofiia Chaika e la russa Anna Koshkina a cantare per la prima volta insieme sul palco, avvolte dalle loro bandiere, entrambe nei panni di Maria Maddalena la celebre "Could we start again, please?" (Potremmo ricominciare daccapo, per favore?"). "Io stesso non avrei mai immaginato quello che sarebbe accaduto dopo quel film – racconta Ted Neeley 78 anni, il Gesù originale del film di Norman Jewison del 1973, chiamato a dare volto, corpo e voce a un personaggio che rinnova il mito eterno – . La forza di Jesus Christ Superstar è il suo messaggio universale. Si parla di pace, amore, rispetto, gentilezza e comprensione. Ed ho anche io ho avuto il mio piccolo miracolo – spiega l’artista –. Su quel set incontrai mia moglie Leeyan Granger. Qui Piparo ha creato un potentissimo evento dal vivo. Sono orgoglioso di farne parte".

In scena al Verdi, oltre a un cast di 30 performer ballerini internazionali, ci sarà l’orchestra diretta dal Maestro Emanuele Friello. Uno spettacolo per il quale non ci sarebbe bisogno di parole, tali sono le emozioni che canzoni immortali e immagini hanno regalato in questo mezzo secolo a un qualcosa di inpensabile associato a un musical: oltre 2 milioni gli spettatori tra Italia ed Europa che hanno già vissuto questa versione teatrale, considerata fenomeno internazionale, prodotta dalla PeepArrow Entertainment nella versione originale. E conosciuta non a caso come "l’opera rock più amata di tutti i tempi"

Un messaggio importante e senza tempo: la resurrezione di Cristo già dal palcoscenico è emblema di rinascita, dopo la catastrofe umana e culturale lasciata dalla pandemia, e anche ora che si sta consumando l’ennesima, sanguinosa guerra. Ed è nel costante collegamento con il presente, che il musical anche in questa edizione rinnova e amplifica il suo grande valore simbolico. E ribadire con la musica che l’esplosione di odio ci circonda, ma non ci contagia.

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