
Irene Focardi
Firenze, 10 aprile 2015 - Il Dna sulle tracce di sangue trovate in casa (su un armadio e su una sedia) di Davide Di Martino è compatibile con quello estratto dallo spazzolino di Irene Focardi.
Sarebbero questi, secondo quanto si apprende, i primi risultati degli esami genetici disposti nel'inchiesta fiorentina sulla morte di Irene Focardi: il compagno, Davide Di Martino, è in carcere con l'accusa di omicidio. Se le tracce ematiche non verranno datate, però, il dato non sarà determinante: al momento della scomparsa di Irene, Di Martino si trovava già ai domiciliari proprio per maltrattamenti sulla donna. Durante il processo era emerso che Irene più volte era stata ferita in casa dell'uomo. Più importanti saranno gli esami sia sui calzini rinvenuti nel sacco dove è stato trovato il cadavere di Irene sia sul sacco stesso.
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Gli esami per rilevare Dna sugli oggetti repertati nell'abitazione di Di Martino e nel fosso dove è stato trovato il sacco con il cadavere di Irene Focardi potrebbero poi fare chiarezza anche sull'ipotesi, al vaglio della polizia, di un eventuale complice di Di Martino. Intanto gli investigatori della squadra mobile sono al lavoro per recuperare le immagini girate dalle telecamere di sorveglianza installate in un pianerottolo del condominio del quartiere fiorentino delle Piagge dove abita Di Martino e dove, secondo gli inquirenti, l'uomo avrebbe ucciso l'ex modella. Da quanto emerso le immagini registrate nella notte tra il 3 e il 4 febbraio - quando si sarebbe verificato l'omicidio - e nei giorni successivi - quando l'uomo, per l'accusa, avrebbe portato via il cadavere dal suo appartamento, nascondendolo in un sacco - sarebbero state sovraimpresse da successive registrazioni video.