Careggi e le attese pericolose. Intervento al cuore urgente, "aspetto da due anni e mezzo"

La paradossale storia di Elena, settant’anni e un’operazione di cardiochirurgia che non arriva mai. "Fui visitata al policlinico nell’ottobre 2020 e furono loro a dirmi che si doveva fare in fretta"

Medici (foto di repertorio)

Medici (foto di repertorio)

Firenze, 5 febbraio 2023 - Due anni e mezzo di attesa per un intervento al cuore urgente e ancora non c’è una data in cui andrà in sala operatoria per risolvere il suo problema. Elena Piccioli, 70 anni, non ce la fa più ad aspettare. "La prima visita a Careggi è stata nell’ottobre del lontano 2020 – ricorda –. Fu allora che mi dissero che dovevo essere operata con urgenza". Ha un prolasso della valvola mitrale, ossia un malfunzionamento della chiusura della valvola che controlla il flusso di sangue che passa dall’atrio sinistro al destro quando il cuore si contrae. La gravità del suo caso comporta la necessità di un intervento chirurgico che, le hanno annunciato, è urgente.

"Mi hanno detto che sarei stata operata in breve tempo, massimo tra il dicembre e il gennaio successivi" ricostruisce la signora Elena. Ma la promessa non è stata mantenuta. Sono passate le settimane, i mesi. Dicembre e gennaio sono trascorsi e a primavera 2021, la signora non era ancora stata ricontattata. Ha richiamato dunque lei stessa la cardiochirurgia di Careggi per sapere quando sarebbe stata operata. "Mi hanno risposto che erano indietro con le chiamate a causa della nuova ondata di Covid".

Ritardi si accumulano a ritardi: passano ancora altri mesi e niente, nessuna risposta. Elena richiama, si presenta anche di persona in reparto per avere informazioni. "C’è da aspettare, ma non si sa ancora quanto" le rispondono. Finchè a marzo del 2022 viene finalmente chiamata: "Siamo pronti, venga a fare la preospedalizzazione". Si presenta in reparto, le fanno tutti gli esami e le pratiche necessari prima di potersi sottoporre a un intervento chirurgico.

"Entro un mese sarà in sala operatoria, la chiameremo quanto prima per fissare la data" le annunciano. Siamo a febbraio 2023, un anno dopo la preospedalizzazione e due anni e mezzo dopo la prima visita con dichiarazione di urgenza chirurgica: Elena sta ancora aspettando quella telefonata. "Continuo ad avere palpitazioni forti – dice –. L’estate scorsa ho avuto anche un episodio allarmante, ma ho aspettato mi passasse da sé, senza rivolgermi al pronto soccorso, sperando di essere chiamata presto in chirurgia: sarebbe stato meglio passare dall’emergenza".

Elena Piccioli è una ballerina classica. Ha dedicato tutta la sua vita alla danza, prima come protagonista dei palcoscenici, poi come insegnante. La fatica e l’impegno di tanti anni di ballo le hanno rovinato le ginocchia e sta aspettando anche in questo caso un intervento chirurgico risolutivo. "Ma finché non sistemo il cuore devo rinviarlo. Non posso fare diversamente: sarebbe troppo rischioso". Ma perché tutta questa attesa? Impossibile saperlo. Da Careggi ci rispondono però che "il caso è già all’attenzione del direttore della cardiochirurgia. È previsto che la paziente nei prossimi giorni sia ricontattata per una valutazione dell’accesso alle relative prestazioni chirurgiche il prima possibile". Speriamo.

 

 

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