Mario
Lombardi*
Come insegnare la storia alle medie? Di solito, se insegno storia, esordisco sempre con la frase "Quando avevo la vostra età, era la materia che non sopportavo!", provocando quasi sempre nei ragazzi, una reazione istintiva di stupore seguita da un applauso generale irrefrenabile. Quella mia dichiarazione non era falsa, davvero non riuscivo a fare mia quella materia, troppe date da ricordare, troppi eroi che a me apparivano come dittatori, troppi avvenimenti sempre uguali, le solite guerre, le solite invasioni, insomma, una noia senza fine! Ora adoro insegnarla e cerco di farla amare. Mi ricordo di una ragazzina di seconda che nei primi giorni di lezione, venne da me per dirmi che non sarei mai riuscito a fargliela piacere, che potevo darle già un brutto voto in partenza, la osservai, era già cresciuta e quindi le chiesi se avesse un ragazzino, alla sua risposta positiva le domandai allora se non fosse stata curiosa di sapere se lui avesse avuto altre ragazzine prima, se fosse stata curiosa della vita personale del suo amato, al suo ennesimo assenso, le spiegai che questa è la storia, che non veniamo dal nulla, ma che siamo il prodotto di quello che abbiamo vissuto. Mesi dopo, mi comunicò, mandandomi anche un accidente, che ora questa materia le piaceva eccome! In prima media esistono tanti temi che possono dare spunti di dialogo con i ragazzi: perché cade un impero, la nascita dei comuni e quindi delle città; in seconda: la scoperta di un nuovo mondo (per farglielo capire faccio immaginare loro l’arrivo dei marziani!), la rivoluzione; per le terze, l’idea sbagliata di razza e le lotte per la libertà. Insegnare storia non deve essere solo trasmettere una lista di dati, ma cercare in questi uno stimolo per nuovi spunti di riflessione che incoraggino lo spirito critico.
*Docente di lettere
delle medie