Firenze, 7 agosto 2022 - «Ecco, guardate qui. Questa è la telecamera del Montalbano a 360 gradi: da qui si vede un pezzo enorme di Toscana, fino ai monti pisani e la Lucchesia". Gli angeli (digitali) del fuoco non dormono mai qui in via dell’Olmatello, sede della Protezione Civile, dove ogni incendio viene pizzicato fin dal primo ago di pino che si ’accende’ grazie alla rete di decine di telecamere che hanno gli occhi puntati su tutta la regione e vengono monitorate grazie a un megaschermo.
«I volontari fanno un lavoro eccezionale, straordinario e questo mi preme davvero sottolinearlo – dice Massimo Fratini, consigliere delegato alla Protezione civile della Metrocittà – pensate che mentre noi fuori di qui facciamo la nostra vita di tutti i giorni loro vigilano sulla nostra sicurezza". Accanto a quella che, dopo un protocollo firmato con la prefettura, è diventata la sala operativa del coordinamento in caso di calamità c’è il Cop (coordinamento provinciale anti incendio boschivo) che fino al 15 settembre controllerà in tempo reale tutti gli occhi elettronici della Metrocittà il cui utilizzo il funzionario Federico Panichi conosce a menadito. "Le telecamere – spiega – sono funzionali in caso di segnalazioni di incendi. Possiamo zoomare e controllare molti elementi utili come il tempo e la direzione dei venti".
La macchina funziona senza sosta e può contare su una cinquantina di persone che si danno il cambio. C’è il personale della Metrocittà, dei vigili del fuoco. dell’unione dei comuni del Mugello e della Valdisieve e Valdarno. E soprattutto ci sono i volontari il cui apporto al lavoro collettivo è preziosissimo.
La mattina di sabato è piuttosto tranquilla (solo un piccolo rogo che non desta preoccupazioni) ma la serata di venerdì è stata tosta per davvero. Quando il fuoco ha iniziato a masticare la vegetazione di Terrafino, nella zona di Empoli, mandando in tilt la Fi-Pi-Li stracolma di fiorentini diretti al mare e la linea ferroviaria la concitazione – insieme al sangue freddo che qui non manca – ha raggiunto i massimi livelli e il motore del coordinamento ha iniziato a girare a pieni giri. "Finora è stata un’estate piuttosto difficile, la siccità estrema non aiuta e gli incendi possono scoppiare da un momento all’altro" spiegano dalla sala operativa.
Per inciso si spera che da oggi e per qualche giorno Giove Pluvio si metta in moto bagnando le terre aridissime della nostra regione e conceda tregua agli angeli del fuoco.
Ci spiega Lorenzo Nencioni, referente regionale dell’unità anti-incendi boschivi: "Siamo fortunati perché nel territorio della Città metropolitanaa operano qualcosa come 35 associazioni per un totale di circa mille volontari. Ma in generale posso dire con certezza che la Toscana è all’avanguardia in Italia per quanto riguarda le competenze sugli incendi. Come viene strutturato il nostro lavoro? Sostanzialmente in tre fasi. C’è la cosiddetta ’previsione’ che riguarda tutto ciò che ha ache fare con lo studio dei rischi dei territori e con l’analisi dei bollettini. Poi c’è la ’prevenzione’ che è sia informativa con incontri nelle scuole ad esempio che operativa, ovvero tagli di piante e opere di sicurezza. Infine c’è la ’lotta attiva’". In soldoni la guerra al fuoco. Sul campo, ogni giorno".
Emanuele Baldi