DISANDRA NISTRI
Cronaca

Imu disgiunta Residenti in rivolta: "Rimborsi rinviati e nuove criticità"

Molte le famiglie in attesa dei risarcimenti. Brunori (Italia Viva): "Ci chiedono documenti molto vecchi"

Imu disgiunta Residenti in rivolta: "Rimborsi rinviati e nuove criticità"

Imu disgiunta Residenti in rivolta: "Rimborsi rinviati e nuove criticità"

di Sandra Nistri

La proverbiale luce in fondo al tunnel al momento pare ancora lontana. Sono ancora tantissime le famiglie calenzanesi che devono infatti accedere ai rimborsi dovuti per l’Imu disgiunta che il Comune di Calenzano aveva fatto pagare e che, invece, secondo una sentenza della Corte Costituzionale dell’ottobre 2002, sarebbe illegittima con il diritto all’esenzione per entrambi gli immobili per marito e moglie che, per motivi di salute o lavoro, risiedono in Comuni diversi. L’esasperazione di chi deve ricevere anche cifre molto consistenti ora è al massimo per l’arrivo di una serie di richieste, da parte del Comune, di documentazione integrativa: "Entro la scadenza del 30 giugno 2023 – spiega infatti Federica Brunori candidata sindaco per Italia Viva ma anche componente di un nucleo familiare che deve ricevere il rimborso – ci era stato fatto presentare il foglio di richiesta per i rimborsi, debitamente compilato anche con l’aiuto di Confabitare, come stabilito dalla delibera approvata in consiglio comunale. Poi non abbiamo sentito più niente, ma poche settimane fa una persona del nostro gruppo ha ricevuto una raccomandata che gli chiedeva di fornire la documentazione di utenze per l’anno 2018, altrimenti la domanda sarebbe stata rigettata. Non è stato però l’unico caso perché sono già arrivate e stanno arrivando molte altre raccomandate in cui si chiede ai cittadini di fornire prove, attraverso bollette, della permanenza in una abitazione. Nel mio caso, addirittura, mi dicono che la casa risultava priva di allacci di acqua e gas, cosa assurda".

Il problema è che le richieste di documentazione si riferiscono anche a molti anni indietro, più di dieci anni fa in qualche caso, con l’impossibilità, per alcuni, di ritrovare le vecchie bollette: "Dopo la nostra richiesta di rimborso – prosegue Brunori – sapevamo che il Comune avrebbe fatto una istruttoria. Il punto però è che, se era stato preso l’impegno che la pubblica amministrazione cercasse le utenze e facesse in modo di impattare il meno possibile i cittadini, non si capisce perché poi il cittadino debba essere costretto a cercare documentazione addirittura del 2013-2014. Non è una cosa banale, molti hanno chiesto aiuto a Estra o Publiacqua che hanno dovuto fare ricerche manuali per bollette prima degli ultimi tre anni. Chiediamo un po’ di buonsenso al Comune".

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