
Marco Bizzarri
Firenze, 10 ottobre 2021 - E’ l’uomo del “miracolo di Gucci”. Il “caso Bizzarri”, studiato in tutte le università del mondo, è unico e entusiasmante, perché punta su una rivoluzione organizzativa e manageriale di successo che si basa sull’importanza di valori condivisi e di una solida cultura aziendale, che poggia su una continua innovazione di prodotto e di processo, sulla responsabilità e sul rispetto, con una sana propensione al rischio e una valorizzazione dei talenti. Per ora senza uguali.
Ma chi è Marco Bizzarri? Presidente e Ceo di Gucci, uno dei manager più stimati e apprezzati da Francois Henri Pinault, presidente e Ceo del Gruppo Kering a cui la maison Gucci appartiene, nato e cresciuto a Rubiera dove ogni fine settimana torna a casa dalla moglie Maristella Levoni e dai tre figli.
Un viso aperto, aperto al sorriso, fermo sui principi etici che governano la sua intensa vita di manager stellare ma simpaticissimo, uno che ha oggi gli stessi amici di gioventù, uno su tutti Massimo Bottura, compagno di banco a ragioneria e poi di sfide bellissime come la Gucci Osteria nel Palazzo della Mercanzia, sede di Gucci Garden e Gucci Galleria in Piazza della Signoria. L’uomo che quasi sei anni fa ha chiamato alla direzione creativa Alessandro Michele, rivoluzionando insieme a lui i canoni del fashion con un successo incredibile.
Oggi Marco Bizzarri sarà a Dubai e parteciperà alla convention “Firenze, Capitale del Bello e del Ben Fatto” al Padiglione Italia all’Expo 2020 Dubai, invitato dal sindaco Dario Nardella. Del Case History che lo riguarda parlerà con Agnese Pini, direttrice de La Nazione che lo intervisterà su sfide e progetti futuri per Gucci e l’intero mondo del lusso internazionale.
Nell’anno del centenario del brand, fondato da Guccio Gucci nel 1921, molto iniziative della maison, e con questo contributo a Expo 2020 Dubai Marco Bizzarri ne darà conto in diretta davanti ad un importante parterre di autorità e di esperti. A lui che guida l’azienda Gucci con passione e sentimento, a tutta velocità come fosse una start up e non una macchina da guerra con 19.000 dipendenti al mondo, alla sua velocità di idee e decisioni sarà dedicata quest’intervista di Agnese Pini che prende spunto da una carriera bella e coraggiosa iniziata in Accenture, poi in Mandarina Duck, Marithè Francois Girbaud e dal 2005 nel Gruppo Kering come ceo di Stella McCartney, Bottega Veneta, Kering Couture and Leather Goods, Poi dal 2015 Gucci dove ha introdotto una cultura aziendale distintiva fondata su valori come responsabilità, inclusione, sostenibilità e rispetto.
Su tutto il rispetto per le radici del marchio e per Firenze. Dal 2025 al 2019 l’azienda è passata da 11mila dipendenti a oltre 19mila nello stesso periodo i ricavi sono cresciuti da 3,9 a oltre 9,6 miliardi di euro.
Poi lo stop per il Covid e la spinta sull’e-commerce. Con la ripresa del successo istantanea nel post-pandemia: nel primo semestre 2021 Gucci ha registrato un fatturato di oltre 4,4 milioni di euro, in crescita del 45,8% attenstandosi così sui livelli resgistrati pre-Covid. Boom di vendite nel secondo trimestre di quest’anno con +86,1%. Oggi sono 6000 le persone impiegate da Gucci in Italia, più della metà di questi sono in Toscana. Continua l’opera di sostegno a Boboli, per la cura del giardino storico, per il quale Gucci ha stanziato oltre 2 milioni euro. Nell’anno del centenario della maison insomma Firenze è tornata prepotentemente ad essere presente nel cuore del brand.
Ora ai primi di novembre Alessandro Michele porterà la sua nuova collezione in passerella a Los Angeles. "Alessandro ormai ci ha abituato alle nuove cose di Gucci – confida Bizzarri – e non ha senso chiedere quanto durerà. La differenza la fa la passione estrema per il lavoro, qui tutto si fa velocemente, il tempo delle decisioni è rapidissimo. Qui lo status quo non fa rima con Pinault!" dice scherzando.