Il valzer delle nomine Giani, patata bollente Chiede 48 ore di tempo per studiare le carte

Al posto del dg Zanobini sospeso potrebbe arrivare subito Morello. Oppure un commissario. Ma c’è una questione di opportunità politica.

Il valzer delle nomine  Giani, patata bollente  Chiede 48 ore di tempo  per studiare le carte

Il valzer delle nomine Giani, patata bollente Chiede 48 ore di tempo per studiare le carte

di Ilaria Ulivelli

FIRENZE

Siamo a una nuova impasse. Ma il governatore Eugenio Giani chiede 48 ore di tempo per studiare le carte che sono state depositate ufficialmente soltanto ieri mattina sul tavolo del suo ufficio a Palazzo Strozzi Sacrati.

Dopo l’accelerazione improvvisa che ha fatto finire il ’licenziamento’ di Rocco Damone da direttore generale di Careggi davanti al giudice del lavoro, il presidente si trova tra le mani una nuova patata bollente. Il dg del Meyer è stato sospeso per tre mesi, indagato sempre nell’ambito dell’inchiesta cattedropoli.

Cosa succederà quindi? Il governatore si è preso due giorni di tempo per pensare a come sistemare le cose. Il Meyer è diventato, nell’agosto scorso con apposito decreto, a tutti gli effetti Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) per la pediatria. E questo potrebbe complicare le operazioni. I vertici, con il direttore generale Alberto Zanobini, la direttrice sanitaria Francesca Bellini e il direttore amministrativo Tito Berti, avrebbero dovuto restare al timone fino a scadenza, prevista il prossimo agosto.

Ora ci sono varie soluzioni percorribili. E una buona dose di opportunità politica da adoperare dopo il caso Damone e il clamore suscitato anche dopo la circolare dell’anticorruzione che aveva sollecitato il governatore a prendere una decisione. Quella vicenda si sarebbe risolta prima della capitolazione se Damone avesse accettato di andare a guidare la Fondazione Monasterio di Massa, ma consigliato dal suo avvocato, ciò non avvenne, per una clausola di rotazione dei direttori che in realtà non viene applicata ai direttori generali che hanno contratti fiduciari. Adesso Giani potrebbe decidere di lasciar traghettare il Meyer al direttore amministrativo Berti, più anziano della collega direttrice sanitaria Bellini fino al reintegro di Zanobini. Ma questo potrebbe peggiorare la sua posizione davanti al giudice del lavoro nella causa contro Damone e anche a livello di immagine trattare le vicende con due pesi e due misure rischierebbe di essere abbastanza impopolare.

Diversamente potrebbe prendere tempo, lasciando Berti alla guida da commissario. Se invece deciderà di procedere subito alla nomina di un successore, il nome in pole position è quello del dg dell’Asl Toscana centro Paolo Morello Marchese, che il Meyer lo conosce bene per esserne stato dg e per averlo guidato nel complesso trasloco dalla vecchia casa di via Giordano alla nuova sede di Villa Ognissanti che scattò alle 20 del 14 dicembre 2007. Molto dietro di lui si fa anche il nome di Luciano Ciucci, direttore amministrativo della Fondazione Monasterio, che di esperienza pediatrica ne ha molta, anche se concentrata sul cuore. Gli Irccs prevedono anche la figura del direttore scientifico e dal momento in cui scatterà il rinnovo del vertice anche quel tassello dovrà andare a posto. Ma tutti i professionisti, oltre a dover passare al vaglio del rettore dell’Università, devono effettuare anche un passaggio di condivisione con il ministero della Salute. Togliendo Morello dall’Asl più grande della Toscana si aprirebbe anzitempo un giro delle poltrone alla guida delle aziende sanitarie che Giani voleva meditare con calma.

Ma probabilmente tempo ce n’è poco. Quindi in lizza per la sostituzione di Morello ci sarebbero il suo delfino, ora in plancia allo staff della direzione generale, Valerio Mari. Una scelta diversa implicherebbe un domino che andrebbe a scoprire l’Asl Toscana Sud Est, perché l’altro in corsa per la Centro è il suo dg Antonio D’Urso.

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