Il tunnel abbandonato. Degrado e spaccio sotto viale Talenti: "È un covo di criminali"

Il sottopasso che collega Isolotto e Legnaia è stato riempito di graffiti e viene utilizzato dai balordi per i loro affari o dai senza tetto per dormirci. I cittadini: "Abbiamo paura, la tramvia ha spostato qui i delinquenti".

di Carlo Casini

C’è un mondo sotterraneo in viale Talenti, dove la marginalità, l’abbandono, il degrado imperano nascosti al traffico che scorre sopra, sulla strada scintillante di negozi, rivitalizzata dalla tramvia simbolo della modernizzazione del quartiere. Sono i sottopassi pedonali che uniscono le due sponde, Isolotto e Legnaia, due tane degli ultimi, dei dimenticati, di chi non si vuole vedere o non si vuol far vedere. Due tunnel che fanno paura, che soprattutto alla sera si passa veloce col cuore alla gola. Si preferisce allungare e arrivare alla fermata Talenti o Batoni, aspettare quel lungo ciclo semaforico, pur di non infilarsi in quegli antri rosso mattone. L’odore di urina è soffocante, ci sono stracci e giacigli, pozzanghere fetide, i writer si fanno guerra a scarabocchi. E i cancelli sono stati messi per puro orpello, la notte non vengono mai chiusi. Se già fa timore la galleria tra via Furini e via Cecioni, pur ravvivata e presidiata dal centro commerciale Coop-Brico-Ovviesse, quella tra via Franceschini e via Berlinghieri spaventa ed è desolata per ore.

"Il sottopassaggio qui davanti? È abbandonato, ci piove dentro. Non c’è un minimo di manutenzione e non solo in questo, in tutti quelli della zona – dice Carmine Marra, parrucchiere di via Franceschini–. Ci dormono, hanno pure messo una branda. La gente non ci passa più, devo accompagnare le clienti quando attraversano, pure con la luce. La tramvia ha portato pericolo, spaccio, personaggi sospetti dal centro. Poi c’è un ragazzo che dorme davanti ai negozi di viale Talenti, anche quando piove. Si può assistere a questo tipo di accoglienza? O si accoglie bene, o l’accoglienza diventa inutile".

"Io da lì non attraverso più la sera", interviene una cliente. "Io neppure di giorno!", le fa eco la signora accanto. "La sinistra oggi è un mezzo fallimento", ne dà una lettura politica il commerciante, che ha vent’anni di esperienza amministrativa alle spalle, dopo aver seduto sui banchi di ben tre consigli comunali (e quattro mandati): Campi, Poggio a Caiano e Carmignano.

"Negli ultimi trent’anni hanno demolito il partito: prima si partiva dal basso, oggi si comincia dall’alto e si arriva ad amministrare senza esperienza. E bisogna fare politica per la comunità, non per se stessi. Così non c’è più base, abbiamo demolito gli ideali, distrutto le regole minime. Dobbiamo tornare all’essenziale, ad ascoltare le ragioni della gente. Bisogna prestare attenzione al territorio, inutile arrivare quando scappa il morto". Ci appostiamo un quarto d’ora ad aspettare qualcuno che esca dalla bocca degli inferi. Nessuno, eppure sono le 11, il marciapiede brulica di anziani con i carrellini della spesa e passanti. Poi finalmente esce una coppia: "Ci passo solo quando sono con mio marito, da sola mai, ci sono senzatetto e drogati", afferma lei.