
Il Giardino di Villa La Quiete per la prima volta nella sua storia apre le porte al pubblico
Come se trecento anni non fossero mai passati. Il Giardino di Villa La Quiete per la prima volta nella sua storia apre le porte al pubblico. C’è proprio tutto, l’assetto settecentesco è stato custodito e restaurato fedelmente: la struttura pensile e buona parte dei suoi arredi, tra cui le fontane della "Samaritana" e del "Noli Me Tangere", il grottino decorato, i vasi in cotto imprunetino e le spugne.
E ancora, le dieci aiuole geometriche e i due viali principali rettilinei che si intersecano attorno a una vasca centrale. Il giardino presenta una struttura in pendenza, accentuata dal terrazzamento, che serviva per alimentare a cascata le fontane, le vasche e i giochi d’acqua della grotta. A lato del giardino è posta la ragnaia, un’architettura botanica, costituita da dei veri e propri muri di piante, che era usata per l’uccellagione.
Sono serviti 1,8 milioni di euro per riqualificare uno dei tesori della Firenze collinare. Strategica e vincente la partecipazione dell’Università degli Studi di Firenze al bando del Mic "Proposte di intervento per il restauro e la valorizzazione di parchi e giardini storici" agganciato al Pnrr: l’Ateneo ha ottenuto l’intero finanziamento richiesto. Oltre agli interventi sulla componente botanica, si è provveduto al restauro di porzioni architettoniche e alla messa in sicurezza del percorso di visita (restauro dei paramenti lapidei delle fontane, delle sedute in pietra e della terrazza con le sue dotazioni decorative ancora originali).
E allora, a conclusione del Centenario dell’Università di Firenze, il Giardino storico di Villa La Quiete realizzato dal 1724 al 1727, l’ultimo straordinario esempio dei giardini realizzati dalla famiglia Medici, torna a disposizione di tutti, con due giornate di ingresso libero, oggi e domani dalle 10 alle 18 (poi, fino a fine ottobre, solo visite guidate su prenotazione).
Villa La Quiete, di proprietà della Regione Toscana e in concessione a Unifi, fa parte del Sistema Museale di Ateneo, che provvede alla sua gestione e fruizione. Fu un luogo caro alle granduchesse e principesse di casa Medici, da Cristina di Lorena e Vittoria Della Rovere, all’Elettrice Palatina Anna Maria Luisa de’ Medici, che della villa fece luogo di elezione e residenza. In parallelo, dal Seicento e fino a quasi tutto il Novecento, la Villa ha ospitato l’educandato femminile delle Montalve, una congregazione laica tra le più moderne e longeve d’Europa, dedita all’istruzione delle giovani nobili fiorentine.
"L’apertura al pubblico del giardino - ha affermato la rettrice Unifi, Alessandra Petrucci - è frutto del lavoro di riqualificazione e valorizzazione che l’Ateneo sta conducendo da anni nei confronti di questo straordinario complesso monumentale, scrigno di opere d’arte e preziosa testimonianza storica di una significativa esperienza educativa, all’avanguardia per i tempi in cui si è svolta". Per il presidente del Sistema Museale dell’Ateneo, David Caramelli, il restauro e l’apertura del giardino costituiscono "un’altra importante tessera che arricchisce di significati e potenzia ulteriormente il sistema delle ville medicee del nostro territorio".
Non poteva perdersi questo "evento straordinario" la sindaca Sara Funaro, che ha ricordato quanto il giardino sia "strettamente legato" alla figura dell’Elettrice Palatina: "Conoscerlo e visitarlo permetterà anche di riscoprire la storia di questa donna straordinaria, che ha avuto un ruolo determinante per la cultura fiorentina". Chiosa finale per il governatore Eugenio Giani: "Un tassello fondamentale della storia toscana e della sua identità. La cultura, quando sostenuta con visione e risorse, può rigenerarsi e diventare motore di sviluppo. Invito tutti a visitare questo luogo straordinario, che unisce arte, natura e memoria".
Francesco Ingardia