
Il sopralluogo dell’Asl. La trave lì da un mese?. La chiave di volta nelle foto dei tecnici
Non erano emerse irregolarità nel cantiere di via Mariti nell’ultima visita (né in quelle precedenti) dei tecnici della squadra Grandi opere dell’Asl coordinata dall’ingegnere Nicandro Mascio: gli operatori, nel corso del sopralluogo del 12 gennaio scorso, ebbero occasione di verificare la regolarità delle misure di sicurezza prese in ossequio alle norme anche in virtù del capitolato generale e dei subappalti. Un argomento entrato di prepotenza nel vortice delle polemiche con la voce fortemente critica dei sindacati. "Non è detto che il subappalto sia un male in sé, anzi, in certe occasioni può consentire di realizzare opere con maggiori efficienza e competenza specialistica – spiega il direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Asl Toscana centro, Renzo Berti – Poi però può succedere che ci siano subappalti assegnati e fatti con criteri non adeguati".
Gli operatori dei Pisll (Prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro) dell’azienda sanitaria stanno effettuando anche un’attività di intelligence per conto della procura fiorentina. Sono stati sentiti vari soggetti, a diverso titolo, a partire dalle aziende coinvolte: le relazioni di volta in volta vengono consegnate alla magistratura.
Secondo quanto sarebbe emerso nelle ore immediatamente successive al drammatico crollo, la trave che ora viene ispezionata ai raggi ics, sarebbe già stata montata al tempo della verifica effettuata dai tecnici. Quindi sarebbe rimasta al suo posto per oltre un mese, fino al collasso del 16 febbraio. Un’ipotesi che però non viene confermata da Berti, in quanto elemento sensibile coperto da segreto istruttorio.
Ma che cos’è successo in quella maledetta mattina di venerdì scorso? Qual è stato il vulnus a scatenare il domino che ha polverizzato una parte del colosso di cemento venuto giù come le tessere di un domino? La trave non era stata realizzata a regola d’arte? Anche su questo i tecnici Asl stanno vagliando materiali utilizzati (si faranno prove di laboratorio) e ossatura. Tre operatori del Pisll sono stati inviati alla casa madre per approfondire.
Tra le ipotesi più discusse l’errore di progettazione, con materiali edili posizionati in quota quando non era necessario: servirà verificare i calcoli strutturali.
Ma c’era una telecamera direzionata sui lavori che ha seguito passo passo le varie fasi? Se ne discuteva in cantiere ma all’Asl non risulta. Il direttore della Prevenzione Berti resta a un deciso no comment anche riguardo alla verifica delle immagini del cantiere nel corso delle varie ispezioni. Da lì si potranno ricavare molte informazioni. Vedendo com’era prima, come si è trasformato nel tempo e com’è adesso.
"Quest’opera è stata monitorata con la frequenza assidua prevista per le grandi opere – spiega Berti – Naturalmente le verifiche sono avvenute a sorpresa, mai in date concordate, ma con una cadenza almeno bimestrale: trattandosi di una grande opera c’è una sistematicità di controllo".
E i controlli servono eccome. Anzi, servirebbe più personale per poterne fare di più. Già che i numeri piangono. Dalle verifiche effettuate dall’Asl Toscana centro nei cantieri edili nel 2023 uno su quattro non è a norma. Per questo è necessario alzare la guardia. Su 1.531 i cantieri edili controllati dall’Asl nell’area fiorentina (il 9,7% del totale) 390 sono risultati fuori norma, il 26%.