Il sogno delle mamme per la pace

Caro Marco, scrivo a nome del nostro gruppo di mamme e del nostro piccolo segno di pace. È un messaggio per tutte le mamme del mondo, in particolare, per le madri dei Paesi devastati dalla guerra. Parte da Firenze, raggiunge Mantova e Rieti, le città dove viviamo, noi mamme chiamate “colonne di granito” perché abbiamo scritto lettere ai figli che abbiamo perso. Ci tenevamo a far arrivare attraverso la tua rubrica il nostro gesto del cuore nella settimana che ci porta alla festa della mamma. Il nostro è stato un viaggio, iniziato scavando nell’anima, tra le salite della vita e compiuto grazie al supporto di un alleato ritrovato come il coraggio. Abbiamo deciso di dedicare il nostro libro Lettere senza confini”, che raccoglie i testi scritti ai nostri figli alle madri dei Paesi colpiti dal conflitto. È un gesto che oltrepassa i confini e il tempo perché il dolore senza fine come la perdita di un figlio è qualcosa che unisce, che capiamo e comprendiamo. Lo abbiamo vissuto e lo viviamo ogni giorno. Il nostro sogno, oltre a rivedere la pace, è ospitare ed accogliere nel volume le lettere delle mamme dei Paesi in guerra. Diventerebbe il libro di tutte le madri del mondo. Il coraggio è quella luce per continuare a camminare anche quando il giorno è buio. Il coraggio è un abbraccio. Forte e potente.

Gaia Simonetti

Gentile Gaia,

trovo il vostro gesto ammirevole, commovente, incoraggiante, luminoso. Riuscire a trasformare un immane dolore in linfa vitale è quanto di più bello e nobile si possa fare. Non è possibile estirpare la sofferenza dalla nostra vita, dunque possiamo solo farla diventare un’altra cosa. E invece di lasciare che si trasformi in veleno, in pessimismo, in rancore, voi la usate come pioggia vitale che aiuta a far crescere nuove piante, nuove speranze. Opponete alla guerra e alla morte una forza contraria. In questo periodo, andare contro alla brutale e distruttiva follia di certi individui vuol dire non arrendersi, non rassegnarsi al peggio dell’uomo, è un gesto coraggioso… e sempre rivoluzionario, nel senso più alto e più bello che si può dare a questa parola che nel tempo è stata usata e abusata per scopi non alti e non nobili, come l’altra povera parola che viene spesso “masticata” da bocche indegne: libertà. Il vostro libro è invece un bellissimo gesto di libertà.

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