Il sistema dei fidi alle imprese: "Artigiancredito è un pilastro"

La convention annuale, il presidente Petri: "Rilanciare il credito alla pmi. Nuovo patto tra banche, Stato, Regioni e Confidi"

di Giorgio Costa

RAVENNA

Il sistema dei Consorzi Fidi degli artigiani è essenziale per la tenuta del sistema produttivo basato sulle piccole e piccolissime imprese quale è quello italiano, specie in un momento di forte contrazione dei fidi bancari alle imprese (-25% su base annua). In questo senso Act Artigiancredito, la maggiore realtà nazionale del comparto, svolge un ruolo fondamentale anche in vista del sempre maggiore rilievo dell’intelligenza artificiale che il Confidi usa e userà sempre più per migliorare la sua capacità di stare vicino alle imprese. Tutte cose di cui si è parlato ieri a Ravenna nel corso della convention 2024 di Artigiancredito, moderata dal vicedirettore di QN Davide Nitrosi, intitolata "Credito alle Pmi: le nuove sfide" e preceduta dall’assemblea del Confidi che ha confermato la propria governance anche per il prossimo triennio.

Artigiancredito, nel 2021-23 ha deliberato finanziamenti garantiti per poco meno di 1,4 miliardi, di cui oltre 486,6 milioni nel 2023, finanziamenti diretti per circa 60 milioni e ha chiuso i tre esercizi del mandato con un utile complessivo di 11,4 milioni di euro con una base sociale oltre quota 118mila. Tra gli altri, ha in gestione finanziamenti agevolati con misure della Regione Emilia-Romagna per circa 230 milioni di euro. "Tra le scelte strategiche decisive vi è il Piano di trasformazione digitale che con uno stanziamento di circa 3 milioni, rappresenta il più importante investimento nella storia di Artigiancredito", ha sottolineato il presidente Fabio Petri.

Il cuore della digitalizzazione di Artigiancredito è la piattaforma di digital lending sia per il rilascio delle garanzie sia per la concessione dei crediti diretti. Una modalità con la quale si può presentare la domanda e caricare la documentazione a distanza. La garanzia resta il prodotto identitario di Artigiancredito e i dati al 30 aprile del Fondo di garanzia per le Pmi destano preoccupazione stante la riduzione dei finanziamenti garantiti di circa 2 miliardi in un anno. "Occorrerebbe – ha concluso Petri – avviare una stagione di rilancio del credito alle Pmi tra banche, Stato, regioni e sistema dei confidi per trovare una via affinché il rispetto delle normative non demotivi i piccoli e medi imprenditori a realizzare i propri progetti".

Il settore, ha ricordato Massimo Bitonci, sottosegretario al Ministero delle Imprese del Made in Italy, è in attesa di una riforma che sarà concordata con il ministero dell’Economia. E se, da parte sua, come ha ribadito l’assessore regionale dell’Emilia-Romagna allo sviluppo economico Vincenzo Colla, la Regione ha rifinanziato il fondo multiscopo con 25 milioni, in Toscana la situazione è complessa e, come ha ribadito l’assessore regionale allo sviluppo economico Leonardo Marras, il mondo dell’artigianato, specie quello legato alla moda, è in forte difficoltà e la Regione aiuta le imprese con un abbattimento dell’80-90% degli interessi per i fondi Bei.

Sul fronte dei fondi, Roberto Nicastro, presidente di Banca AieXa, ha ribadito che oggi chi ha bisogno di credito fa fatica a riceverlo e la banca ha realizzato un algoritmo che facilita il credito e al contempo riduce il rischio di finanziare soggetti a rischio default. Un rischio, ha sottolineato Simone Capecchi, executive director di Crif, che oggi riguarda il 3% delle posizioni e potrebbe arrivare al 4% e l’intelligenza artificiale svolge un ruolo sempre maggiore nel contesto della valutazione del credito. "Sono più preoccupato dell’ignoranza naturale – ha detto Nicola Sbrizzi, direttore generale de La Cassa di Ravenna, circa il 40% dei crediti erogati garantiti da terzi – che dell’intelligenza l’artificiale, che considero un nuovo collaboratore".