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Il ruolo dell’arbitro: "Serve buon senso e rispetto"

FIRENZE Linea diretta con Tiziano Reni, presidente regionale dell’Associazione Italiana Arbitri, per fare chiarezza su regole e decisioni riguardanti alcuni fatti...

Linea diretta con Tiziano Reni, presidente regionale dell’Associazione Italiana Arbitri, per fare chiarezza su regole e decisioni riguardanti alcuni fatti di violenza che si sono verificati nei campi di calcio lo scorso fine settimana.

Presidente Reni, l’arbitro può sospendere una partita per offese razziste o violenza?

"Sì, ma ci devono essere fatti molto gravi venendo a mancare i requisiti di sicurezza. E solo dopo aver messo in atto una serie di provvedimenti previsti dal regolamento. Se l’arbitro sente delle offese razziste deve espellere il giocatore, ma la gara prosegue. Solita situazione per interventi di gioco violenti. Per il cattivo comportamento del pubblico per prima cosa si deve sensibilizzare il capitano e i dirigenti".

È possibile ritirare la squadra?

"Se questo accade l’arbitro scrive nel referto di gara i fatti accaduti e le dichiarazioni della società che abbandona il terreno di gioco, sospendendo l’incontro. Il direttore di gara non è tenuto a convincere nessuno, sarà poi il giudice sportivo a decidere l’esito della partita".

Sono ammesse deroghe al regolamento?

"No, l’arbitro deve far rispettare il regolamento unendo in certi casi il buon senso e valutando se ci sono giusti comportamenti. Ad esempio un dirigente o un allenatore che entra sul terreno di gioco senza autorizzazione è passibile di espulsione, in particolare se con atteggiamenti offensivi. Chi sbaglia deve assumersi le responsabilità".

Come migliorare il rapporto tra arbitri e il mondo del calcio?

"In questo momento, nello sport e nella vita, si fa fatica a tollerare il rispetto delle regole e delle persone. Mi riferisco alle figure dell’arbitro, del vigile o del professore. Serve sensibilità perché l’errore del direttore di gara è alla pari di quello di un allenatore o di un giocatore".

Francesco Querusti