Il ritrovamento lampo La Madonna di Loreto nascosta in un magazzino

Individuato grazie alle telecamere il presunto autore del furto di mercoledì. Messo alle strette dai carabinieri, ha confessato e consentito il recupero.

Il ritrovamento lampo  La Madonna di Loreto  nascosta in un magazzino

Il ritrovamento lampo La Madonna di Loreto nascosta in un magazzino

FIRENZE

Indagini lampo hanno permesso di recuperare, nell’arco di poche ore, il dipinto della Madonna di Loreto trafugato dai sotterranei della basilica di San Lorenzo, e di denunciare il presunto autore del furto. Fondamentali, sono state le telecamere della chiesa e quelle di videosorveglianza del Comune. Da quelle immagini i carabinieri della Stazione Uffizi, con i colleghi del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, sono riusciti a identificare una loro vecchia conoscenza, un 35enne di origine campana, senza fissa dimora, con precedenti analoghi. Il quadro è stato poi recuperato in uno scantinato di viale Giovine Italia.

Visionando i filmati, i carabinieri hanno accertato che mercoledì scorso, tra le 12 e le 12.30, durante la pausa pranzo degli operai impiegati in un restauro, l’uomo, dopo aver aperto la porta di accesso ai seminterrati della basilica, si è intrufolato nella stanza in cui si trova l’altare della Compagnia delle Stimmate. Poco dopo, è stato immortalato mentre usciva con il dipinto sotto il braccio destro, e si allontanava verso via dei Gori.

La figura ricordava quella del 35enne che giusto il giorno prima si era recato in caserma per ottemperare al suo obbligo di firma. Era vestito nella stessa maniera del giorno del furto. Coincidevano, in particolare, il giubbotto, le scarpe i pantaloni e uno zaino di colore rosso.

Così, alla successiva firma, ha trovato oltre ai militari di Uffizi, anche gli esperti del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale.

Dapprima ha cercato di negare. Poi è crollato. Gli investigatori lo hanno invitato a restituire il quadro. E lui li ha accompagnato al nascondiglio: un magazzino aperto di viale Giovine Italia. Il quadro era dentro una scatola di cartone, posta su uno scaffale. A parte un leggero danno alla cornice, il dipinto risulta intatto. E’ stato sequestrato con lo scopo di restituirlo all’Opera Medicea Laurenziana, a cui appartiene. "Le immagini fornite dalle telecamere di sicurezza che abbiamo installato sono state decisive per il successo dell’operazione e per individuare il responsabile", spiega il presidente Paolo Padoin. Uno che di sicurezza se ne intende, visto che è stato prefetto di Firenze.

stefano brogioni

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