Archiviato in via definitiva il progetto che prevedeva la trasformazione della Villa di Rusciano, nel quartiere di Gavinana, in una scuola di alta formazione dell’Agenzia dei Monopoli (così come prevedeva un protocollo firmato tra Comune e Demanio), torna a farsi avanti il comitato dei residenti (sostenuto dal consigliere comunale Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune) con una petizione, depositata nei giorni scorsi in Palazzo Vecchio, e con una serie di proposte già discusse con alcuni assessori della giunta Nardella. "Tutto il possedimento è stato donato al Comune di Firenze perché la villa, le due case coloniche, il parco e i terreni per un totale di circa 12 ettari rimanessero ad uso pubblico, al fine di creare centri e servizi per i minori – affermano dall’associazione dei residenti – Purtroppo in passato, nonostante il preciso vincolo di donazione, sono già stati venduti a privati le coloniche e alcuni appezzamenti di terreno, contravvenendo ai dispositivi del lascito. Ci auspichiamo, nell’interesse della cittadinanza e della salvaguardia del patrimonio culturale della città, che si tenga conto di questa evidenza, per non commettere in futuro ulteriori scempi, rispetto al valore dell’intero complesso: un unico e indivisibile bene".
E proprio nell’interesse dei fiorentini, e in particolare di chi vive nel quartiere, si chiede che nella Villa – al cui progetto, secondo Vasari, ci lavorò Filippo Brunelleschi – possano trovare posto un polo museale–didattico sulla storia dell’edificio e del suo immenso parco, spazi di coworking, laboratori per attività di recupero dopo-scuola, centri estivi con possibilità di campeggio, corsi di restauro, laboratori teatrali, orti didattici, spazi per eventi culturali e ricreativi e anche uno luogo per le cerimonie funebri laiche. "Abbiamo già chiesto agli assessorati al Patrimonio e all’Ambiente di avere l’utilizzo di alcuni spazi esterni ed interni alla villa, indispensabili per poter costruire relazioni col quartiere, anche in collegamento con le precise finalità del lascito, oltre che per valorizzare in senso culturale un bene di indubbio valore per la cittadinanza. A marzo saremo al Dipartimento di Economia dell’Università con il gruppo di iniziativa territoriale di Banca Etica per confrontarci con gli studenti sulle prospettive di un uso “sociale” di Rusciano".
L’amministrazione comunale, e in particolare l’assessore Andrea Giorgio, avrebbero dimostrato un certo interesse verso le proposte avanzate dal comitato, ora però bisognerà trovare dei fondi perché per la valorizzazione architettonica dell’edificio bisognerebbe innanzitutto intervenire, per la messa in sicurezza, sull’impiantistica, sul miglioramento sismico con interventi di carattere strutturale e con il cambio di destinazione d’uso (per lungo tempo la villa è stata la sede di alcuni uffici del Comune, quelli della Direzione Ambiente per essere precisi).
A.P.