Il ricordo della Shoah "Contro ogni intolleranza il dovere di testimoniare"

Appuntamenti al binario 16, in prefettura, nell’atrio del rettorato e con gli studenti. L’incontro con il dramma di due ex deportate. E Giani annuncia: "Ripartirà il Treno"

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Il dovere di ricordare per non essere costretti a rivivere. E’ il messaggio del Giorno della Memoria della Shoah che in città è stato vissuto in quattro luoghi diversi con l’unico obiettivo di dire ancora una volta, con forza, "Mai più". In particolare, ci è si ritrovati al binario 16. Quel binario, ricorda il sindaco Dario Nardella, "da cui, nel 1943, partì il treno di vagoni piombati con 300 ebrei rastrellati nelle case, negli appartamenti, nei rifugi della città". Parole che il sindaco collega al presente, lanciando un allarme: i fenomeni ispirati dall’antisemitismo "si vedono e sono in aumento". Lo dice dopo aver depositato una corona sul monumento realizzato alla testa del binario, nella stazione di Santa Maria Novella, con la prefetta Francesca Ferrandino e il presidente della Regione, Eugenio Giani, che ha annunciato ufficialmente il ritorno, dall’anno prossimo, del treno della memoria, riservato alle scuole. In prefettura poi la cerimonia di consegna delle medaglie d’onore da parte della stessa prefetta Ferrandino ai familiari di coloro che hanno vissuto gli orrori nazisti. "L’insegnamento della storia non ha nessun senso se manca la libertà", ha aggiunto Ferrandino. Tra i presenti, il rabbino capo di Firenze Gadi Piperno e l’imam di Firenze Izzedin Elzir. Cerimonia anche all’Università, dove la rettrice Alessandra Petrucci, ha ricordato gli universitari fiorentini allontanati da aule e cattedre, a seguito delle leggi razziali. Petrucci ha deposto una corona di alloro davanti alla lapide che si trova nell’atrio del Rettorato.

Al Teatro della Compagnia, infine, il Meeting con gli studenti promosso dalla Regione. In apertura, l’assessora all’Istruzione e alle Politiche per la memoria ha mostrato la sua soddisfazione per il ritorno nella manifestazione delle testimonianze dal vivo come quelle di Tatiana Bucci e Lidia Maksymowicz, ex deportate. E, di fronte ai timori espressi da Liliana Segre sui rischi che tra qualche anno della memoria della Shoah resti solo una riga sui libri di storia, ha assicurato: "Lo impediremo. La Toscana continuerà a lavorare incessantemente affinché sin tra le giovani generazioni la memoria di ciò che è stato sia salvaguardata e promossa". Il Giorno della Memoria serve, ha detto Nardini davanti ai 400 ragazze e ragazzi e agli oltre 6.000 che hanno seguito l’evento in streaming, "a rinnovare quella promessa, quel ‘mai più’, che l’umanità fece a se stessa dopo gli orrori del nazifascismo".

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