Il regno della movida sguaiata: "Via i dehors e i tavolini all’aperto"

Nella zona di Sant’Ambrogio di notte è pericoloso circolare. C’è chi chiede la Ztl tutto l’anno h 24. Tarantoli (Silb Confcommercio): "Servono contenitori sociali per allontanare i giovani dalla strada".

Il regno della movida sguaiata: "Via i dehors e i tavolini all’aperto"

Il regno della movida sguaiata: "Via i dehors e i tavolini all’aperto"

FIRENZE

Nel fazzoletto di città che si estende tra Santa Croce e Sant’Ambrogio l’enorme divario che c’è tra chi ci vive e chi ci lavora si tocca con mano anche ascoltando le proposte che dovrebbero migliorare la vivibilità nel quartiere che è un melting pot di culture dove convivono la chiesa, la sinagoga e la moschea. Ma da un lato ci sono i residenti che non hanno dubbi su cosa farebbero se fossero nei panni del sindaco della città, dall’altro i commercianti che non la pensano esattamente nello stesso modo. "Se io fossi sindaco eliminerei i dehors e toglierei tavolini e sedie per restituire la città ai cittadini. Per fare spazio ai locali sono stati sottratti posti auto ai residenti e muoversi è impossibile.

Per colpa delle pedane siamo costretti a slalom infernali e spesso non riusciamo nemmeno a sostare pochi istanti per esempio per scaricare la spesa" non usa mezzi termini Marta Casoli, una delle anime di piazza dei Ciompi. Un quartiere che negli anni ha perso un po’ identità con le botteghe che hanno chiuso e fatto spazio ai locali della movida.

E basta dare un occhio a Borgo La Croce per rendersene conto. Più controlli contro il popolo della notte che tiene i residenti incollati alle finestre fino all’alba è quello che chiede da sempre il comitato Manoiquandosidorme. Giuliano Leoni del comitato è chiaro: "Cosa farei? Mi impegnerei per una Ztl h24 per tutto l’anno, la revisione delle concessioni dei dehors in riduzione, la sistemazione delle strade in pietra (via Farini, via Carducci, Borgo Allegri, piazza D’Azeglio) e vieterei l’apertura di nuove attività di somministrazione".

Oltre alla guerra alla movida selvaggia e al "mangificio", il quartiere chiede anche un’attenzione ai piccoli negozi. "Io da sindaco mi concentrerei per rendere il quartiere più sicuro. Dal tardo pomeriggio questa zona non è più sicura, circola brutta gente. Bisogna rendere la città sicura e restituirla ai fiorentini. Come? Innanzitutto salvando le ultime attività di vicinato che sono dei veri e propri presidi del territorio" è il pensiero di Luca Menoni, presidente del Consorzio del Mercato di Sant’Ambrogio. Riccardo Tarantoli, oltre a essere il presidente Silb Confcommercio Firenze, è il titolare di uno dei locali più amati dal mondo della notte, il "Red Garter" di via dei Benci.

Lui le idee da sindaco della città le ha chiare: "Da primo cittadino penserei di più ai giovani, creerei più contenitori per permettere ai ragazzi di potersi divertire in modo consapevole. Dentro, nei nostri spazi e non in strada. E poi lavorerei senza sosta sulla sicurezza perché oramai in città aggressioni, furti ed episodi di spaccio sono diventati sempre più frequenti. La nostra città non ha bisogno di questo ma di bellezza, di stare bene. Ai fiorentini cercherei di restituire Firenze e la libertà di poter passeggiare senza il rischio di essere aggrediti".

Alcune nelle spine nel fianco del quartiere sono le buche in strada disseminate in via Pietrapiana e dintorni e i cassonetti perennemente strapieni anche perché "con l’avvicinarsi del caldo l’odore diventa nauseabond"" ci tiene a ribadire Laura Montini che conclude: "Io da sindaco cercherei di ridare decoro a tante strade che sono ridotte a latrine".

Rossella Conte

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