Il prof perfetto mette alla pari cuore e sapere

Mario

Lombardi *

Esiste il prof perfetto? Questo è il mio undicesimo articolo dedicato al tema dell’insegnamento e dal titolo sicuramente potreste pensare a un’autocelebrazione e invece no. Chi vi scrive è ben consapevole dei suoi pregi ma anche dei suoi limiti e per questo non si mette certo nella categoria dei prof perfetti, anzi! Negli articoli precedenti ho ribadito più volte l’importanza dell’amore, del gioco, del metterci l’anima e la sorpresa nella didattica ma solo questa non basta. Facendo teatro da sempre, ho imparato ad osservare i colleghi attori per fuggire da alcuni e cercare invece di imparare da altri. Il mondo insegnante è vario ma la dominante, diciamo classica e spesso imperante, è composta da docenti preparatissimi (e non penso di essere fra quelli) ma appunto gelidi, diciamo quasi noiosi, quindi chi potrebbe rappresentare la figura dell’insegnante perfetto? Accompagnando una terza media ad assistere ad un open day in un liceo, per aiutare i ragazzi nella difficilissima scelta per il loro futuro, assistetti ad una lezione di Lettere di una collega apparentemente anonima. La sua preparazione era eccelsa, tutto a braccio con un linguaggio accattivante, sempre legato a correlazioni continue fra il passato e il nostro presente; i ragazzi e anche io eravamo rapiti. Ecco, pensai, l’insegnante modello, cuore e sapere allo stesso immenso livello! Il teatro mi ha insegnato ad ascoltare e a farmi influenzare dai continui stimoli che mi arrivavano, mi ha anche fatto capire di non vergognarmi dei miei pregi, quelli che a volte vengono visti quasi con invidia, quindi consiglio a chi è carente in questi, di copiarmi come io cercherò di copiare sempre quel modello che ho incontrato. Sarò mai un professore perfetto? Forse no ma sicuramente osservando gli altri, migliorerò!

* Docente di Letterealle scuole medie

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro