Il piano casa di Del Re: "Cinquemila alloggi . Il modello è Vienna". Mano tesa a ’11 Agosto’

La leader di Fd lancia il suo progetto contro l’emergenza abitativa "Costituire società benefit per intercettare fondi pubblici e privati". E Montanari risponde all’appello della candidata: "No grazie".

Il piano casa di Del Re: "Cinquemila alloggi . Il modello è Vienna". Mano tesa a ’11 Agosto’

Il piano casa di Del Re: "Cinquemila alloggi . Il modello è Vienna". Mano tesa a ’11 Agosto’

Rimettere il Comune al centro delle politiche abitative recuperando gli oltre 800 alloggi popolari ancora sfitti per carenza di manutenzione e dando vita ad una pianificazione che consenta di ottenere 5mila nuove case pubbliche entro i prossimi 5 anni. Tutto questo attraverso la costituzione di una società benefit interamente pubblica, non quotata in borsa, che recuperi le risorse necessarie attraverso strumenti di finanza a impatto sociale.

Sono questi gli obiettivi e i pilastri sui quali si fonda la strategia per la casa pubblica lanciata dalla candidata sindaca di Firenze Democratica alle prossime elezioni amministrative, Cecilia Del Re. Un progetto sviluppato in collaborazione con il professore di Economia applicata dell’Università di Firenze, Nicolò Bellanca, e con un gruppo di ricercatori riuniti nell’associazione MetroPolit, che prende a modello quanto accade nella città di Vienna dove metà della popolazione abita in case pubbliche, con affitti calmierati e dove si realizzano mediamente 6mila nuovi alloggi pubblici ogni anno.

"Dobbiamo cominciare a pensare Firenze come una metropoli europea – spiega la candidata sindaca – Nella nostra Città metropolitana abbiamo bisogno di circa 1000 alloggi pubblici l’anno, dal costo medio di 100mila euro ciascuno. Questo significa lavorare per raccogliere e investire 500 milioni di euro nei prossimi cinque anni. Per farlo è necessario costituire una società benefit interamente pubblica e partecipata da Palazzo Vecchio che sappia intercettare finanziamenti pubblici e privati e generare un impatto positivo sulla nostra città. Una società dalla quale, lo dico con chiarezza, la politica dovrebbe stare fuori, per non trasformarla nell’ennesimo carrozzone o poltronificio".

Per arrivare a mille alloggi l’anno si dovrà puntare sia sul recupero del patrimonio esistente sia provvedere all’acquisto di nuove abitazioni, possibilmente in centro, per fermare la turistificazione e lo spopolamento dell’area Unesco: "Si tratta di un salto culturale che metterebbe Firenze alla pari delle più virtuose capitali europee". Del Re propone anche dei social bond che potrebbero essere acquistati da fondi pensione, fondi comuni d’investimento e compagnie d’assicurazione, oltre ai cittadini. Questi ultimi inoltre, se aderissero all’iniziativa, otterrebbero dal Comune l’esonero della quota municipale dell’Imu.

Infine, la leader di Firenze democratica, a margine della presentazione del piano casa, ha lanciato un appello all’associazione ’11 Agosto’ dopo che Tomaso Montanari ha escluso la possibilità della presentazione di una lista. "Le nostre porte sono aperte, abbiamo obiettivi comuni". Ma a stretto giro di posta arriva la risposta dello storico dell’arte: "Siamo grati a Cecilia Del Re che è stata l’unica interlocutrice davvero disposta a un dialogo, e alla quale facciamo i nostri auguri, per l’invito a candidare rappresentanti dell’associazione, ma questo non avverrà".

A.P.

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