MARTINA STRATINI
Cronaca

"Il mostro della Massolina sbagliato fin da principio"

Tutte le contraddizioni che vengono alla luce da un’interrogazione in consiglio: numero di assunzioni, chi paga la rotatoria, chi farà le opere di mitigazione

di Martina Stratini

“Il mostro della Massolina”, come è stato ribattezzato, continua a far parlare di sé. I due capannoni industriali spiccano sulle verdi colline di Pelago, e il dibattito sul “mostro” di cemento non cessa. L’area di 14.000 mq di proprietà della società di autotrasporti di Caserta “De Georgio Group” ha, fin dalla fase di progettazione, generato aspre critiche da parte degli abitanti della zona: ambiente e viabilità, i principali fattori discussi: oltre all’importante impatto ecologico, dunque, il traffico, dato che i capannoni si trovano a 20 km dai caselli di Incisa-Reggello e Firenze Sud. "Abbiamo presentato in consiglio comunale una nuova interrogazione sul centro logistico di Massolina. Alla domanda sul numero di assunzioni non è stato risposto motivando che non fosse, anche per privacy, competenza dell’amministrazione. Allora perché parlarne in consiglio quando c’era da far approvare il mostro se non c’era poi la possibilità di verificare? L’area, infatti, è stata realizzata anche con la promessa di portare nuova occupazione in Valdisieve: 25 dipendenti disse l’azienda, dai 30 ai 50 fu detto in consiglio comunale mentre 70 secondo il sindaco in un’intervista", afferma il portavoce di Sinistra per Pelago e consigliere comunale Francesco Maione. Fra le soluzioni pensate per la questione del traffico la realizzazione di una rotatoria. "Sulla rotonda ci è stato risposto che è in corso il rilascio delle autorizzazioni e si farà in autunno. Il costo dei lavori sarà a carico dell’azienda ma quello che spenderà non lo verserà come oneri di urbanizzazione al Comune. Forse ci sbagliamo, ma ci sembra che la pagheremo comunque noi", spiega Maione. È stata poi promessa l’aggiunta di un po’ di verde che rendesse minore l’impatto visivo dei due capannoni. Opere di mitigazione che, però, ancora non sono state avviate. "Il Comune ha risposto - conclude - che è stata chiesta un’integrazione al progetto perché quello del 17 giugno 2021 era insufficiente. È stata rilasciata l’autorizzazione senza che fosse chiaro come avrebbero nascosto la struttura? Ed il progetto presentato solo il 17 giugno? Siamo noi che non capiamo o c’è molta confusione?"