REDAZIONE FIRENZE

Il mistero della fede. In mostra a Firenze l’abito di San Francesco

Fino al 3 novembre a Palazzo Vecchio un’esposizione immersiva e incontri. Si vuole celebrare il rapporto fra il capolouogo toscano e il santuario della Verna.

La presentazione della mostra nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio

La presentazione della mostra nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio

Un rivoluzionario armato solo di umiltà. Questo in estrema sintesi è stato San Francesco. Otto secoli dopo il segno delle Stimmate, il saio indossato allora dal fraticello di Assisi torna protagonista per parlare, qui e ora, di pace e nuove prospettive di vita. Fino al 3 novembre, la Sala d’Arme di Palazzo Vecchio ospiterà la mostra “L’ultimo Sigillo: l’abito di San Francesco e un viaggio immersivo dal monte della Verna alla città di Firenze”.

L’esposizione, promossa dal Comune e realizzata da MUS.E con il Comitato francescano per l’ottavo centenario delle Stimmate di San Francesco, celebra il legame storico e spirituale tra il santuario e Firenze. La mostra vedrà proiettato in Sala d’Arme un video immersivo, realizzato dal videomaker Francesco Cacchiani, che ripercorre gli eventi salienti della storia del santuario e il rapporto tra Firenze e La Verna, luogo in cui San Francesco ricevette le Stimmate nel settembre 1224 e che verrà proiettato a 360 gradi all’interno della sala. Il cuore della mostra sarà poi la presentazione del “Saio di San Francesco”, che torna in città dopo esservi stato custodito per circa 500 anni.

"Il messaggio di San Francesco, di armonia, pace, amore per gli uomini e la natura – dicono la sindaca Sara Funaro e l’assessore alla Cultura, Giovanni Bettarini – si ritrova nelle grandi iniziative che Firenze ha lanciato nel mondo, pensiamo ai Convegni delle Città e della Pace, che con Giorgio La Pira portarono al dialogo e all’incontro di esponenti e uomini di governo di tanti Paesi in conflitto".

"Il saio per il credente è una reliquia, per il laico l’abito di un personaggio storico. Non è un vestito monastico. È una tunica di lana, simile a quella dei poveri e contadini ai quali Francesco voleva farsi vicino. Di certo l’esperienza della Verna, custodita da Firenze nei secoli, è parola di guarigione e speranza per tutti", spiega fra’ Matteo Brena, segretario del Comitato dell’ottavo centenario dalle Stimmate.

"Il legame di Firenze con La Verna ha radici molto antiche – aggiunge Valentina Zucchi di MUS.E –. Nel 1432 papa Eugenio IV pone il luogo sotto la protezione del Comune; da allora tutte le forme di governo cittadino – dalla repubblica fiorentina a oggi – hanno rivolto alla Verna un’attenzione speciale".

Oltre alla mostra, una serie di conferenze e tavole rotonde. La prima, domani alle 18 è “Le stimmate di San Francesco: l’evento religioso e l’iconografia del XIII secolo”. A discuterne saranno i frati francescani Dario Chiapetti e Mario Panconi, moderati da frate Maurizio Pietro Faggioni della Pontificia Università Antonianum. Fra le altre, martedì 29 alle 18, “I sindaci di Firenze, l’urgenza della pace e della vera Europa. Giorgio La Pira e Piero Bargellini alla Verna”. Interverranno la sindaca Sara Funaro, Marco Giovannoni della Fondazione Giorgio La Pira e Isabella Gagliardi della Fondazione Piero Bargellini, moderati dal giornalista Duccio Moschella de La Nazione. Nella mattina di mercoledì 30, tavolo di lavoro a porte chiuse dedicato a “La Via di Francesco in Toscana“, il cammino che collega Firenze alla Verna. L’architetto Roberta Fabbrini presenterà “Francesco Experience“, l’app dedicata, contenente temi tratti dall’enciclica Laudato Si’ di papa Francesco. Oltre ai 26 sindaci che rappresentano i Comuni coinvolti nel progetto, partecipano Eugenio Giani, presidente della Regione e Jacopo Vicini, assessore al Turismo di Palazzo Vecchio.