
"Il mio messaggio? Sono una donna palestinese che fa la dj"
"Non parlo di politica, io sono già un messaggio: sono una donna palestinese che fa la dj". Definisce così il suo lavoro, la sua passione, il suo impegno Sama’ Abdulhadi, la prima palestinese ad affermarsi come dj e producer di musica techno, che sarà la star del Capodanno del Tenax. Insieme a lei la 12 ore di musica non stop vedrà alternarsi in consolle la notte del 31 dicembre il padrone di casa Alex Neri, Matthias Miki, Philipp & Cole, George, Black Angus, Basse Frequenze Sound System, Markiz, Kidz e Radiowav (apertura porte alle 22,30, ticket a partire da 35 euro + diritto di prevendita su dice.fm – ingresso vietato ai minori di 18 anni). Ovviamente i fari saranno puntati sulla performance di Sama’ Abdulhadi che, oltre a essere una valente dj è una attivista e femminista, un’artista libera e determinata. E’ stata anche arrestata per questo, ma ha tenuto duro, puntando sul suo talento vero che l’ha portata a suonare praticamente ovunque. Soprattutto in grandi festival elettronici e non: da Fusion a Circoloco, da Coachella a Glastonbury, da Lost Village a Primavera. Rimanendo però sempre se stessa.
Non a caso lo scorso ottobre ha annullato i suoi impegni per la guerra: "Per rispetto delle migliaia di persone che sono state uccise nei recenti avvenimenti in Palestina, ho deciso di cancellare il mio show all’Electron Festival in Svizzera e al Robot Festival di Bologna – ha affermato -. Sebbene il mio sia un popolo resiliente, non ho la forza di suonare in queste circostanze. Vi ringrazio per la comprensione". Stavolta invece ha accettato e sarà protagonista al Tenax del Capodanno fiorentino: fra una selezione e l’altra ci sarà spazio per "Fabric presents Sama’ Abdulhadi", un mix album appena uscito sull’etichetta del Fabric di Londra.
Giovanni Ballerini