
"Attraverso il vescovo rinnoviamo un impegno per una comunità più coesa perché c’è troppo individualismo, troppo egoismo. L’unico modo per rispondere a queste forme di degenerazione della propria vita è costruire una comunità forte, che si costruisce sulla relazioni tra le persone, investendo su scuola, educazione, sistema della famiglia. Credo che il messaggio del Papa possa essere tradotto in questi termini, anche molto concreti, per quella che è la vita di una città come la nostra". Parole del sindaco Dario Nardella in occasione della tradizionale cerimonia di consegna da parte dell’arcivescovo, il cardinale Giuseppe Betori, del messaggio del Papa per la Giornata mondiale della Pace all’amministrazione comunale. A proposito della guerra in Ucraina Nardella ha ribadito che "le città non sono ferme, abbiamo inviato centinaia di generatori per garantire un minimo di sostentamento per luce, elettricità, riscaldamento alle famiglie, agli ospedali e alle scuole delle città ucraine distrutte. Accogliamo profughi che scappano, ma questo non basta. Purtroppo gli Stati nazionali dimostrano di non essere in grado di aprire un vero negoziato di pace. Penso che il messaggio del Papa serva anche a questo".
"Il messaggio è molto interessante perché parte dall’esperienza che abbiamo fatto dei due anni di pandemia, - ha sottolineato il cardinale Betori - il Papa prende spunto da quello che si è vissuto per segnalare problemi, ma pure cose positive emerse negli anni del Covid e per dire come tutto può concorrere alla pace sia della società che dei popoli. È un appello alla condivisione, questo è il messaggio che è venuto dalla pandemia, non ci si salva da soli: bisogna costruire relazioni positive tra di noi, sono alla base della società e del mondo". "Il Papa - ha aggiunto l’arcivescovo - dice che tutto nasce dai rapporti sociali di base quindi i grandi è difficile farli mettere attorno a un tavolo ma i popoli possono costruire atteggiamenti di pace".