Il manuale d’istruzioni per la sicurezza in città: "Serve collaborazione e più poteri al sindaco"

La Fondazione Caponnetto presenta un documento operativo per contrastare la criminalità di strada a Firenze. Il documento prevede interventi mirati, come l'intelligence da marciapiede, un patto per la sicurezza e più atti concreti fattibili. Un contributo a tutte le forze politiche e sociali positive della città.

È una sorta di manuale di istruzioni per la sicurezza in città quello presentato ieri a Santo Spirito dai rappresentanti della fondazione Caponnetto. Un documento operativo, rivolto alle forze socio-politiche, per costruire un sistema integrato locale di contrasto alla criminalità di strada perché "Firenze non deve morire di criminalità e al momento si trova sotto attacco", spiegano gli organizzatori. A lanciarlo sono Salvatore Calleri, Renato Scalia e Roberto Sbenaglia (in foto), mentre gli interventi mirati su cui fa perno il documento sono: l’intelligence da marciapiede, un patto per Firenze sicura tra cittadini, forze dell’ordine e istituzioni, poteri al sindaco in materia di sicurezza, più atti concreti fattibili e la riduzione/eliminazione dei micro cosmi criminali.

"È un documento che offriamo per risolvere la questione impellente della sicurezza - spiega il presidente della fondazione Caponnetto, Salvatore Calleri –. Firenze è sotto attacco, ci sono troppe spaccate ai commercianti, troppi atti di vandalismi contro le auto, troppe aggressioni, troppi furti. Bisogna intervenire".

Partendo proprio dal "creare una rete di contatti in città – continua Calleri –, coinvolgendo le organizzazioni di categoria, dando maggiore spazio ai comitati di quartiere e potenziando il ruolo delle associazioni delle forze di polizia in congedo".

Oltre a ciò, tuttavia, secondo i membri della fondazione serve riattivare il protocollo del 2018 tra prefettura, ministero dell’Interno e sindaco, che prevedeva una cabina di regia e una maggiore sinergia negli interventi. Per quanto riguarda invece gli atti concreti attuabili da subito, Calleri parte dal "rafforzamento della polizia municipale, creazione squadre miste con la guardia di finanza per controlli nelle attività’ commerciale in chiave anti riciclaggio, squadre miste con Ispettorato del lavoro per rispetto delle normative sul lavoro e sicurezza, repressione fuochi artificio e bombe carta non autorizzate, misure nel solco della ‘teoria del vetro rotto’ e sanzioni educative a contrasto dell’illegalità’ diffusa", spiega.

Infine, sottolinea la fondazione, urge contrastare la nascita di società alternative rette da sistemi criminali, vedi l’esempio dell’ex Astor. "Questo - chiarisce Calleri - non vuol essere altro che un contributo a tutte le forze politiche sociali positive esistenti nella nostra città ed è soprattutto un atto di amore nei confronti di Firenze a favore dei cittadini".

P.M.