Il cuore di Zia Caterina "Il mio taxi vandalizzato? Tornerà a insegnare amore"

La tassista di Milano 25 dopo lo sfregio all’auto che fu del marito Stefano "Pazienza, se questo è servito a far parlare di solidarietà va bene così".

"Guardi, sto accompagnando a casa Marina con il mio taxi. Viene da Frosinone e deve fare cinque settimane di radioterapia a Firenze. Ha scelto di salire in macchina con me, perché qui ci sono i colori, i giochi, i sorrisi. Non bisogna permettere al tempo che la ruggine superi la bellezza. E il vecchio taxi Milano 25 che è stato vandalizzato ora tornerà più bello di prima. Quindi sono contenta".

La forza spiazzante di Caterina Bellandi, la ’Zia’ di tutti i fiorentini, una donna che ha fatto della generosità e del sorriso aperto al prossimo una filosofia di vita, sta tutta in queste frasi in grado di ribaltare il pensare comune. Mi hanno fatto del male? Meglio, così tutti insieme ci ricordiamo cos’è il bene che torna a essere più forte di prima. E la pensa così anche a proposito dello stupido e insensato vandalismo – vernice sul cofano e fari spaccati – che ha sfregiato il vecchio taxi ’Milano 25’, quello che apparteneva all’amato Stefano, al giardino dell’Orticoltura. Un’azione che ha suscitato lo sdegno di centinaia di fiorentini che sui social hanno virtualmente abbracciato Zia Caterina, una figura amatissima in città che da anni accompagna gratuitamente, con il suo taxi, i bambini malati in ospedale.

Caterina, chi può aver fatto un gesto tanto stupido e vigliacco?

"Non lo so e, mi creda, non è importante. Forse qualche persona che in quel momento stava male e si è sfogata così".

E lei lo perdona?

"Io dico solo che se nella vita dobbiamo passare dalla fatica e dal dolore per riscoprire l’amore beh, ben venga anche la sofferenza. E in questo caso dico, ben venga il vandalismo".

Il suo è un messaggio?

"Sì. Vede se chi ha fatto quel che ha fatto al taxi vuol dire che quella macchina lì, in quel giardino non significava più niente. Non trasmetteva più il suo messaggio di amore per gli altri. Ora la rimetteremo in sesto, tornerà più bella e potrà di nuovo trasmettere il suo messaggio".

La sua forza è incredibile

"Vede, quando il 25 febbraio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella mi ha conferito l’onorificenza al merito della Repubblica italiana (riconoscimento riservato ai cittadini che si distinguono nel sociale ndr) io mi sono avvicinata e gli ho detto una cosa che lo ha stupito".

Siamo tutt’orecchi

"Gli ho detto ’Presidente, mi perdoni se sono così, un po’ sopra le righe ma io ho un compito: rendere visibili gli invisibili".

E il presidente cosa le ha risposto?

"Mi ha guardata negli occhi a lungo. E’ stato bello. Poi sa che ero vestita di bianco al contrario degli altri che erano tutti in abito scuro..."

Non avevo dubbi

"Beh, il bianco è il simbolo della leggerezza, del gioco, dell’allegria".

Nessun rancore allora per chi ha imbrattato il mitico ’Milano 25’?

"No, credo che sia stato fatto da una persona che in quel momento non stava bene, non era felice. E io le dico che se una persona non è felice siamo tutti responsabili, tutti complici. Dobbiamo sempre lavorare per l’amore, per aiutare gli anziani, i i fragli, tutte le persone che in qualche modo hanno bisogno di noi. E dobbiamo impegnarci a farlo fino in fondo".

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