
Mario Primicerio, sindaco di Firenze dal 1995 al 1999
Un dolore trasversale avvolge Firenze per la scomparsa di Mario Primicerio. "Per me Mario – ricorda il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani - non era soltanto un grande amministratore e un intellettuale di altissimo livello: era un amico caro, con cui ho condiviso anni intensi di impegno e di visione per la nostra città. La sua intelligenza, il suo equilibrio e la sua dedizione al bene comune hanno lasciato un’impronta profonda nella storia fiorentina e italiana".
"Firenze oggi resta più sola – le parole della sindaca Sara Funaro -. Con Mario Primicerio perdiamo una figura importante che ha segnato la storia della nostra città. È stato un sindaco lungimirante la cui visione di città è ancora attuale e le cui scelte determinanti ci guidano ancora adesso, fu interprete cruciale di una fase storico-politica importante ed espressione del miglior civismo, uomo di scienza e intellettuale di spessore".
"È stato un grande uomo di pace e di dialogo tra i popoli, fin da giovane, da collaboratore di La Pira, e negli anni successivi, presidente della Fondazione dedicata al sindaco santo, per noi è sempre stata una guida e un faro su questi temi - aggiunge -. Proprio 60 anni fa fu con la Pira in Vietnam, un viaggio storico e dalla forte valenza sul fronte delle relazioni internazionali. In un momento storico buio come quello che stiamo attraversando e segnato dai conflitti, mancherà ancora di più. E se Firenze è quella città capace di costruire legami, stimolare il confronto e il dialogo, accogliere e dimostrare solidarietà, lo dobbiamo moltissimo a Mario Primicerio".
Sia Matteo Renzi che Dario Nardella ricordano con affetto Primicerio. "Mancherà a tutti noi. Sono certo che la sua città troverà un modo bello per ricordarlo", dice Renzi. "Firenze ha perso uno dei suoi sindaci più illuminati e appassionati, l’amico Mario Primicerio", ricorda Nardella. "Di persona intelligente, animata da vivi ideali e generosa che si è messa al servizio delle istituzioni" parlano i consigliere della Lista Schmidt con il capogruppo Eike Schmidt, Paolo Bambagioni e Massimo Sabatini per i quali "resta l’ultimo vero, grande sindaco che Firenze ha visto". Per Cecilia Del Re Primicerio è stato "uomo di grande spessore e competenza, ma anche di grande umiltà e con un amore sincero per Firenze", uno "dei sindaci che saranno ricordati con maggior affetto, stima e riconoscenza dai suoi cittadini". "La sua morte colpisce la città. – dice Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune – Il suo impegno da sindaco non ha concluso un percorso di riferimento per tante comunità, a partire dalla costante ricerca di pace, anche in tempi di guerre".
L’arcivescovo di Firenze monsignor Gherardo Gambelli parla di "uomo di fede vissuta nel servizio alla comunità, nell’impegno politico, prima come collaboratore di Giorgio La Pira e poi come sindaco di Firenze, città che amava e che ha amministrato con dedizione, intelligenza e cuore".
"Profondo dolore" viene espresso dall’ex ministro e presidente della Fondazione Rosselli Valdo Spini. "In Primicerio – aggiunge - fede, cultura e impegno politico si fondevano in una personalità così piena di umanità e di attivo intervento nella cosa pubblica". "Con Mario Primicerio se ne va un grande uomo di pace e di dialogo con tutti", scrive in una nota la Fondazione Giovanni Paolo II. Ma davvero tutti scelgono di omaggiare questa figura. "Con la morte di Mario Primicerio si è spenta la voce di un uomo di pace", afferma il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo.
Il presidente del Consiglio comunale Cosimo Guccione, a nome di tutta l’assemblea, ricorda che lo scorso 28 aprile il Consiglio aveva attribuito a Primicerio il Giglio d’oro.
Niccolò Gramigni