Il Consiglio comunale ricorda la giornata nazionale delle vittime del Covid

Il presidente Milani: “A distanza di tre anni l’Italia sembra un paese più diviso”.

Il presidente del Consiglio comunale Luca Milani

Il presidente del Consiglio comunale Luca Milani

Firenze, 20 marzo 2023 – In Consiglio comunale si è ricordato la giornata nazionale delle vittime del Covid, con un minuto di silenzio. La data scelta per ricordare la giornata nazionale delle vittime del Covid-19 è stata identificata nel 18 marzo, in quel giorno del 2020 i mezzi dell’esercito rimossero dal cimitero monumentale di Bergamo centinaia di bare, formando una colonna che rimase impressa nella mente e nell’anima degli italiani – ha detto il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – A distanza di tre anni l’Italia sembra un paese più diviso e le inchieste appena aperte sull’operato del governo di allora lasciano ancora più perplessa l’opinione pubblica”.

"Un altro elemento di divisione sono stati i vaccini, Il siero ha contribuito senza dubbio a frenare l’epidemia – ha aggiunto -. Quali insegnamenti dobbiamo trarre allora da questa ricorrenza e cosa dobbiamo mettere al centro dei nostri ricordi e riflessioni? Innanzi tutto le oltre 180mila vittime della pandemia, rispettare il dolore dei lori cari, evitando inutili e sterili polemiche politiche sulle vere cause dei decessi. Allo stesso tempo però la ricerca della verità è un dovere per non ripetere gli stessi errori. Protocolli sbagliati, le errate prescrizioni di vigili attese senza assunzione di farmaci, gli anziani in abbandono terapeutico domiciliare, gli ospedali al collasso, la mancanza di posti letto nelle terapie intensive, trovano giustificazioni solo nei primi mesi della pandemia, dopo sono diventati errori cronici da riconoscere e indagare. Altro aspetto su cui bisogna aprire un necessario confronto alla luce dei devastanti risultati ottenuti è il permanente isolamento di bambini, adolescenti e giovani che, a fronte di un rischio sanitario per loro ridotto, hanno visto l’interruzione per almeno un anno e mezzo di ogni attività di socializzazione e formazione, utile alla strutturazione della personalità. Infine se vogliamo valorizzare questa giornata dobbiamo tornare a dare valore al servizio sanitario nazionale. L’Italia deve riconoscere il ruolo sociale degli operatori sanitari e l’importanza dell’accesso gratuito alle cure. Non dobbiamo mai dare per scontato il diritto alla salute e difenderlo restando vigili e consapevoli che ogni vita è degna di essere salvata e curata. Gli ospedali e le strutture sanitarie devono restare fuori da ogni logica utilitaristica di tipo aziendale. In questa giornata dobbiamo prendere coscienza di tutto questo per continuare a rimuovere tutti gli ostacoli che si frappongono fra le persone e il diritto alla salute”.

Niccolò Gramigni

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