Firenze, 17 dicembre 2023 – “Si esaltano le morti, ma non si parla delle vite salvate: sono stato messo in croce in maniera disumana”. Si difende così il chirurgo Paolo Macchiarini, nel corso della conferenza stampa convocata a Firenze nello studio del suo legale, Francesco Bevacqua. Macchiarini, conosciuto anche come il "mago dei trapianti di trachea” e protagonista della serie Netflix «Bad Surgeon», vive a Barcellona, dove è in corso una procedura giudiziaria che lo porterà a scontare la condanna avuta in Svezia a due anni e mezzo per lesioni nei confronti di tre pazienti in relazione a tre trapianti che aveva eseguito tra il 2011 e il 2014 al Karolinska University Hospital (un prestigioso ospedale svedese).
Ancora non è chiaro se il chirurgo viareggino, che ha lavorato anche a Careggi, li sconterà in carcere o con misure alternative. "Macchiarini - spiega l’avvocato - è stato condannato per violenza e lesioni personali aggravate, non è stato condannato per omicidio, neppure colposo, in quanto non ha tolto la vita a nessuno dei suoi pazienti”. E in merito ai suoi interventi, Macchiarini ha spiegato che “tutto erano stati autorizzati dai miei superiori e da un comitato etico” ed è quindi impensabile “personale che abbia agito senza autorizzazioni”.
In almeno due dei tre casi, secondo i giudici svedesi, la trachea artificiale impiantata da Macchiarini avrebbe anche abbreviato la vita dei malati che si erano messi nelle sue mani, due uomini e una donna, oggi tutti deceduti. Anche su questo punto il chirurgo si è difeso spiegando che “le fasi iniziali dei trapianti sono sempre state associate a una mortalità elevata, e di quei casi, oltre che le sentenza, si dovrebbero leggere le cartelle cliniche, che evidenziavano un’aspettativa di vita dei paziente molto bassa”. Macchiarini sostiene quindi di aver attuato delle procedure salvavita, ovvero cure compassionevoli rivolte a chi non ha più speranza. Macchiarini fu arrestato nel 2012 — per ordine della Procura di Firenze, per ragioni non connesse ai trapianti, per le quali sarebbe stato poi assolto — mentre era nell’ospedale di Careggi.