Il carrello è d’oro Oltre 300 milioni in più solo per comprare pane, pasta e verdure

Per le famiglie toscane l’aumento complessivo fra il 2021 e il 2022 è stato di 845 milioni per colpa del caro energia e della guerra. La classifica dei rincari: al terzo posto la carne, poi pesce, frutta e olio

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di Rossella Conte

Le famiglie toscane hanno speso 845 milioni di euro in più nel 2022 per fare la spesa. L’impennata dell’inflazione pesa sul carrello dei toscani che nell’anno appena concluso hanno speso 160 milioni di euro in più per mettere in tavola pane e pasta, 159 milioni in più per acquistare la verdura e 143 milioni per la carne ma anche 112 milioni per latte, formaggi e uova. E’ l’analisi di Coldiretti Toscana che ha stilato la classifica degli aumenti sulla base dei dati Istat sull’inflazione, che fanno segnare nel 2022 l’aumento più ampio dal 1985, trainati dal rincaro dei beni energetici legato alla guerra in Ucraina che fa soffrire l’intera filiera. E il 2023, secondo l’Ipsos, non sarà migliore con l’82% dei fiorentini che ritiene che i prezzi aumenteranno più velocemente dei redditi.

"La pandemia prima e la guerra poi hanno dimostrato che la globalizzazione spinta ha fallito e servono rimedi immediati e un rilancio degli strumenti europei e nazionali che assicurino la sovranità alimentare, riducano la dipendenza dall’estero e garantiscono un giusto prezzo degli alimenti per produttori e consumatori" spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana. Complessivamente ogni famiglia toscana ha speso 510 euro in più per prodotti alimentari e bevande analcoliche. Al quarto posto ci sono, come anticipato, latte formaggi e uova – spiega Coldiretti Toscana - che precedono il pesce, rincarato di 69 milioni di euro. Seguono olio, burro e grassi (+ 52 milioni), che è però la categoria che nel 2022 ha visto correre maggiormente i prezzi con un’inflazione media del 17,9% e le bevande analcoliche a parimerito (+52 milioni). Chiudono la classifica degli aumenti a zucchero, confetture, miele, cioccolato e dolci (+25 milioni) e sale, condimenti e alimenti per bambini (+13 milioni).

"Sulla vendita al consumatore incidono costi tra cui quello energetico o di trasporto. Gli incrementi a doppia cifra finiscono tutti nel carrello della spesa" spiega Luca D’Onofrio, presidente di Federconsumatori Toscana. Per difendersi dagli aumenti 8 fiorentini su 10 (81%) hanno preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare per mettere sotto controllo le spese d’impulso, secondo l’analisi ColdirettiCensis. Se i prezzi per le famiglie corrono, l’aumento dei costi colpisce l’intera filiera a partire dalle campagne dove più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività.

Sotto pressione è l’intera filiera agroalimentare a partire dall’agricoltura dove si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +500% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti. Ma aumenti riguardano anche l’alimentare con il vetro che costa oltre il 50% in più rispetto allo scorso anno, il 15% il tetrapack, il 35% le etichette, il 45% il cartone, il 60% i barattoli di banda stagnata, fino al +70% per la plastica.

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