FRANCESCO
Cronaca

Il binomio fra paesaggio e letteratura

La casa editrice Olschki ristampa il volume di Michael Jakob su "Paesaggio e letteratura", contribuendo al successo dei Parchi letterari in Italia.

Gurrieri

Firenze, con la prestigiosa casa editrice Olschki, ha la più importante collana di studi di “Giardini e Paesaggio”, diretta da Lucia Tongiorgi Tomasi e Luigi Zangheri. E proprio in questa collana, valutato il successo internazionale, è di questi giorni la seconda ristampa del volume di Michael Jakob, “Paesaggio e letteratura”, che vide la luce nel 2005. Uno studio questo dello Jakob che ha fecondato la letteratura dei giardini e del paesaggio, contribuendo non poco a dare credibilità a quell’idea di “Parco letterario”, recepito in legge ed applicato nel nostro Paese su indicazione della Commissione Europea fin dal 1988. Così che oggi sono ben trenta i Parchi letterari del nostro Paese, di cui due in Toscana (“Emma Perodi e le Foreste Casentinesi”; “Policarpo Petrocchi e la Montagna Pistoiese”). Ma il paesaggio resta un problema per studiosi e per legislatori, perché, come ricorda Jakob, "problematico e affascinante in un fenomeno che, a dispetto o a causa degli ipertrofici tentativi di definirlo, minaccia di sottrarsi a qualsiasi definizione". C’è innanzitutto, un problema di storicizzazione del paesaggio letterario, di distinguo tra paesaggi letterari dell’età classica, dell’età ellenistica, dell’età romana o medioevale che implica il riconoscimento di una differenza qualitativa delle rispettive epoche. Ciò per dire quanto siamo lontani da certe esercitazioni pianificatorie degli ultimi decenni, che hanno riempito le cronache non già dell’urbanistica (che si è voluta mortificare) quanto di una “pianificazione territoriale” tanto verbale quanto inconcludente nella sua presunzione di globalità previsionale. L’Autore fa i conti con gli scrittori e le circostanze nel tempo, da Petrarca a Rousseau, da Hölderlin a Schiller, a tutto il romanticismo. Per concludere che "il paesaggio è il risultato di un lungo e faticoso lavorìo culturale".