
Su Gabriele Toccafondi, ex deputato di Iv, nelle ultime settimane si è detto di tutto. Prima entra in giunta a Palazzo Vecchio. Poi non è gradito. Poi entra lo stesso e fa ‘battaglia’. Un caos. Il piano iniziale era questo: l’assessore di Iv Titta Meucci diventa difensore civico della Toscana grazie al placet del Pd, si dimette e al suo posto entra Toccafondi. L’idea ha creato diversi malumori nei dem, specialmente in Comune, portando Iv – dopo trattative e altri accordi – a ritirare la candidatura di Meucci. Non un passo indietro, si fa presente dai renziani. Neanche una bocciatura di Toccafondi, viene ribadito. Però Meucci rimane in Comune e Toccafondi senza ruoli a Firenze. Toccafondi ha scelto l’ironia. E così su Facebook è comparsa la canzone di Fabri Fibra "Tranne te", alludendo ai malumori sul suo nome. "Ho letto di telefonate, smentite, conferme, veti, non approvazioni, consensi. Ho la coscienza a posto ma se c’è un problema sulla mia persona vorrei che venisse detto chiaramente. Leggendo di un veto sul mio nome mi sono chiesto: ma perché?".
E si è risposto?
"Se qualcuno non mi gradisce resto sereno. Il mio scopo non è la poltrona. Forse il veto era sul fatto che Iv doveva stare in un angolo: ne prendo atto ma la politica si fa in un altro modo e i nostri risultati lo confermano".
Lei nomi non ne fa. Allora la stuzzichiamo: Dario Nardella.
"Non sono io che ho posto veti. Con Nardella, a livello personale, ho un ottimo rapporto poi magari ci sono questioni politiche differenti. Alle ultime amministrative, quando Iv ancora non c’era, l’ho appoggiato con la lista ‘Avanti Nardella’ e Francesco Grazzini ha preso mille preferenze, quindi una mano gliel’abbiamo data".
Che fa Toccafondi, rinnega?
"No, anzi. Ridarei quel tipo di appoggio a Nardella, come lo ridarei a Giani. Non sono io ad aver modificato strategia: resto riformista, moderato, liberale, innamorato della politica. Sono altri ad aver cambiato visione".
Cosa accadrà alle prossime amministrative?
"Noi del Terzo Polo abbiamo da lavorare ma c’è una prateria di consensi da prendere. Le ultime politiche lo dimostrano. Anche lì, io ci ho messo la faccia: ho chiesto a Renzi di essere candidato nel collegio più complicato d’Italia. Ero con le stampelle per un infortunio, oggettivamente era tutto difficile. Sono un masochista? No, sono uno che ci mette la faccia e alla fine dico che è stata la campagna elettorale più bella che abbia mai fatto. Alle prossime elezioni a Firenze se il Pd vuole dialogare ci siamo, sennò si va da soli".
Quindi andate da soli...
"Al Pd si devono chiarire le idee. L’aeroporto per noi è una priorità, ma il Pd di Sesto ha fatto una giravolta dicendo di no, come il Pd di Campi. Mi pare di capire che a Campi non ci sarà alleanza Pd-Iv. A Firenze prendono una posizione netta o no? Le alleanze si fanno sui programmi, non sulle poltrone".
Le differenze ci sono, da Cpr a aeroporto, ma almeno sulle alleanze basate sui programmi siete d’accordo col Pd.
"Ma poi contano i fatti. Sembra che il problema sia il rapporto con Iv. Ma noi abbiamo un leader e un percorso. Dante metteva gli ignavi nell’anti Inferno: io non lo sono, credo in qualcosa e difendo la posizione".
Ma lei Toccafondi, citando con le dovute proporzioni la sua guida Matteo Renzi, è "Il Mostro" di Palazzo Vecchio?
"Io non giudico tutto e tutti. Lavoro, come Matteo".
Niccolò Gramigni