I tempi delle cause civili Nencini: "Tre anni per il secondo grado Ora si pensi agli organici"

Il bilancio del presidente di Corte d’Appello sullo smaltimento dei procedimenti, anche penali. "Ma ci sono carenze di magistrati e cancellieri: il Ministero si impegni a darci strumenti adeguati"

In Italia servono in media circa quattrocento giorni per concludere il primo grado di un processo civile; quasi mille per arrivare a una sentenza di secondo grado; millecinquecento giorni per il terzo. A Firenze, inaugurazione dell’anno giudiziario, il presidente di Corte d’Appello Alessandro Nencini ha tratteggiato uno scenario incoraggiante, in linea col trend di altre realtà giudiziarie più evolute. Parliamo ovvio dei procedimenti fino al 2° grado di giudizio. "Nel settore civile le durate medie registrano per tutti i settori durate inferiori al triennio. Ciò nonostante la persistente scopertura di organico (in tutta la Corte d’appello 24%, al tribunale di Firenze 8%) e l’avvicendamento di giudici nell’ultimo anno. E le carenze di organico d personale amministrativo: nel distretto si arriva a una media del 22% con picchi del 30% negli uffici minorili e di sorveglianza". Pure "l’ufficio ha dato nel complesso ottima prova di efficienza, pur con alcuni risultati non soddisfacenti.

Il contenzioso civile – "Si registrano dati inferiori al precedente periodo per tutti i settori tranne ‘lavoro’ e ‘procedure fallimentari’". Vediamo il raffronto nei bienni, indicato in giorni

Contenzioso: 631,01 (771 nel 2020-21 e 805 nel 2019-2020);

Lavoro 280,36 (279,29 e 297,29); Volontaria giurisdizione: 74,86 (120,69 e 133,96); Divorzi e separazioni: 218,41 (250,72 e 391,44); Esecuzioni immobiliari: 1087,36 (1456,19 e 1349,35); Esecuzioni mobiliari: 885,51 (745,86 e 962,22); Fallimentare: 885,51 (745,86 e 962,22)

Il contenzioso penale – Segnali di ripresa secondo i dati di Corte d’Appello: "pendenze ridotte pari al 2,7%". Però i dati oscillano molto: -2,1 per il dibattimento, rito collegiale, e -16,5% della sezione indagini-udienze preliminari. Vigoroso di contro l’aumento (+20%) delle pendenze dei procedimenti di Corte d’Assise; degli appelli al giudice di pace (+32,7). Buon andamento per i riti definiti: +18,2. Molto critico (-45,3%) il dato sugli appelli alle sentenze del GdP. Invece "non desta allarme particolare – spiega Nencini – il dato delle prescrizioni: 8,5%.

Il presidente ha anche trettaggiato la situazione sotto il profilo ’politico’. "Stop alle guerre di religione (su intercettazioni e altro, ndc) ora serve rispondere ai problemì". Né ha parlato di riforme "perché non abbiamo niente di concreto se non vari annunci". In concreto allora "il ministero si deve impegnare per dare agli uffici giudiziari gli strumenti indispensabili. La prima grande riforma riguarda la soluzione delle carenze di organico. Se la giurisdizione non dà risposte celeri, chi ne fa le spese sono i cittadini". Giustizia lenta non è solo denegata giustizia. Danneggia l’economia, ha sottolineato più volte Bankitalia. Una giustizia civile più efficiente vale – secondo certe fonti – 18-20 miliardi l’anno e un +3% sull’occupazione. Nell’attesa di una riforma strutturale si punta sull’adesione volontaria a modelli di mediazione.

giovanni spano

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