I tanti se dei residenti del centro "Bravi ragazzi ma servono controlli"

I comitati delle zone più frequentate di notte: "Ok il senso civico ma va tenuto d’occhio il consumo di alcol". Dai divieti di vendita ai limiti alle concessioni per gli spazi esterni all’ora del silenzio: tutte le proposte

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Non ne possono più gli abitanti della baraonda infernale che li tiene incollati alle finestre fino all’alba. Una situazione che sta ledendo il diritto alla salute di cui l’amministrazione dovrebbe farsi garante, denunciano i comitati di residenti che stanno portando avanti una battaglia legale e annunciano nuovi esposti. Per questo Giuliano Leoni, uno dei portavoce del comitato Manoiquandosidorme, da un lato apre al gruppo di ragazzi che tramite La Nazione ha chiesto di mettere fine alla guerriglia in atto, dall’altro punta il dito contro "le autorità fiorentine che sembrano sorde alle istanze e alle "grida di dolore" dei cittadini di Firenze. Sorde, mute ed incapaci di dare soluzione ad un problema che ormai va oltre il rispetto della legalità ma soprattutto riguarda il futuro e la salute fisica e mentale di una intera generazione". E proprio ai ragazzi tende la mano: "Condivido molti dei punti citati nella lettera aperta pubblicata su La Nazione: sono completamente d’accordo quando si afferma che ‘bisogna lavorare per una civile convivenza’. Anche a me, che per età potrei essere nonno, piace uscire con gli amici e frequentare locali. Il mio comportamento, come ritengo sia quello dei giovani che hanno condiviso l’appello, è responsabile: consumo alcol con moderazione, mi mantengo sobrio, non parlo a voce alta. Insomma mi comporto in modo civile".

Il problema, per Leoni, è ciò che viene liquidato con un semplicistico "al di là dei comportamenti da condannare" (il riferimento è alla riflessione lanciata dai giovani). "Sono proprio quelli il problema. Chiedo: cosa c’è di civile in ragazzi, spesso minorenni, che cadono in coma etilico? Cosa c’è di civile nei venditori, senza scrupoli, che vendono loro l’alcool? E nei cori da stadio che si protraggono sino all’alba? Da anni ormai i comitati denunciano la situazione di degrado mentre le istituzioni continuano solo a prenderci in giro". Poi il portavoce di Manoiquandosidorme sposa l’invito al dialogo: "Bisogna farsi ascoltare dalle istituzioni per cercare soluzioni condivise ed ottenere spiegazioni di comportamenti poco comprensibili". Se i ragazzi mettono sul tavolo la propria ricetta per una santa alleanza, e quindi delocalizzazione della movida, servizi igienici gratuiti come avviene in moltissime città europee e più cestini della spazzatura, Manoiquandosidorme insiste: "Serve maggiore controllo sull’abuso di alcol ai minori e sulle concessioni degli spazi esterni, Ztlh24 e divieto di vendita da asporto dalle 21".

Dello stesso parere Emanuele Corti Grazzi, una delle anime più attive di Santa Croce: "Che ci siano giovani con uno spiccato senso critico e civico è molto apprezzabile. La soluzione però sta nei controlli: dei tavolini, della vendita da asporto e del territorio". Una battaglia quella contro la malamovida portata avanti dal Coordinamento dei residenti del centro storico. La richiesta già avanzata è chiara: "Chiediamo che sia stabilita un’ora del silenzio oltre la quale saranno severamente sanzionati assembramenti e schiamazzi - non usa mezzi termini uno dei portavoce Alessandro Villoresi -. Ma nessun limite sarà rispettato senza quella adeguata rete di controlli che il Coordinamento pone come priorità al sindaco, alla giunta, al prefetto e al questore".

Rossella Conte

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