di Pietro Mecarozzi
"Abbiamo smesso di fare consegna in tarda notte, e rifiutano gli ordini che arrivano da Rifredi e Novoli, le zone più pericolose". Non hanno paura, ci tengono a sottolinearlo, ma devono tutelare loro stessi e i propri beni materiali, bici, telefono e soldi. Soprattutto i soldi, in quanto i rider che vivono e lavorano a Firenze sono per la maggioranza originari del Pakistan, e il denaro che riescono a racimolare consegnando cibo per le varie piattaforme del settore, devono mandarlo in patria, per mantenere mogli e figli.
"Noi non diamo noia a nessuno – spiega Ullah –, vogliamo lavorare, ma se non ce lo permettono allora reagiamo". Il giovane fa riferimento all’ondata di aggressione che ha colpito la categoria dei rider negli ultimi giorni: si conta una rapina a notte, in una zona ben precisa della città (Rifredi-Novoli), con i soliti noti che attaccato il fattorino con botte e schiaffi e poi gli portano via la bici, lo smartphone, o il portafogli. Lunedì notte è successo di nuovo. In piazza Dalmazia un ragazzo è scampato a una rapina solo grazie all’intervento di un gruppetto di suoi colleghi.
"Appena uno viene attaccato – tuona Mirwais – adesso partiamo tutti per aiutarlo. Dobbiamo farci rispettare, e bloccare questa situazione". I rider, si nota nei video girati da alcuni residenti, hanno così messo in fuga il presunto rapinatore per poi radunarsi in via Galliano, di fronte alla sede di un sindacato, per ’protestare’ pacificamente. Sempre i residenti avrebbero poi segnalato alle forze di polizia di una lite in piazza Dalmazia, la stessa, ma al momento dell’intervento – spiegano dalla Questura – le volanti non hanno trovato nessuno nella nell’intera area circostante.
"Nessuno ci aiuta – urlano in coro davanti alla stazione Santa Maria Novella –, abbiamo fatto chilometri in condizioni inumane, speso migliaia di euro e rischiato la vita per arrivare qui, non ci faremo intimorire da qualche ragazzino violento. Al consto di difenderci con le cattive maniere".
La decisione di farsi giustizia da soli, spiegano, è scattata dopo l’assalto messo a segno domenica davanti al Mc Donald’s, a due passi dalla stazione, ai danni di un pakistano di 24 anni da parte di due giovani. Uno degli assalitori, tunisino di soli 15 anni, è stato poi arrestato. I due ragazzini lo hanno prima avvicinato con il pretesto di fare amicizia, gli hanno spruzzato lo spray al peperoncino, e poi con un coltello a serramanico lo hanno ferito alla gamba per strappargli il cellulare dalla tasca.
"Io sono part time perchè la mattina vado a scuola per imparare l’italiano – conclude Mirwais – guadagno circa 800 euro al mese, se vengo rapinato non so con cosa mangiare e come far mangiare i miei figli".
Intanto, promette Mattia Chiosi, funzionario Nidil Cgil Firenze, a breve "cercheremo di far incontrare i rider con le aziende per cui lavorano e speriamo anche con il Comune di Firenze".