I ‘misteri’ della Fondazione Ginori e i soldi al museo

Il consigliere Toccafondi (IV) punta il dito sui finanziamenti alla struttura (ancora chiusa)

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"Sono passati tre anni dalla nascita della Fondazione Ginori e dalla stipula di impegni economici per i successivi tre anni per la sua costituzione e gestione da parte dei firmatari dell’accordo, fra cui il Comune di Sesto. E ora che accadrà? Come si finanzierà il museo? Sempre con contributi a fondo perduto?". I quesiti sono del capogruppo consiliare di Italia Viva Gabriele Toccafondi (foto) che ha presentato una interrogazione cui ha risposto per iscritto l’assessore alla cultura Jacopo Madau: "Il nodo – prosegue Toccafondi – è proprio questo: ho chiesto notizie sul nuovo piano strategico della Fondazione ma mi è stato detto che è ancora in fase di elaborazione e completamento, come non è stato possibile visionare il bilancio consuntivo 2022 che non era stato ancora approvato. Ne prendo atto ma sarebbe importante conoscere se ci sono proposte concrete per il sostentamento del museo: se al momento non c’è una sede perché i lavori di ripristino dell’immobile di viale Pratese non hanno ancora preso il via, il patrimonio artistico del museo Ginori si potrebbe però valorizzare benissimo con iniziative in altri luoghi che potrebbero essere facilmente trovati, prevendendo un biglietto di entrata per le mostre o iniziative promosse".

Dalla risposta all’interrogazione emerge anche che il Comune ha stabilito, nonostante gli impegni economici previsti nell’atto costitutivo della Fondazione fossero di soli tre di anni, fino al 2021, di mantenere il contributo economico di 100mila euro anche per il 2022 e per il 2023, sostegno che sarà definito sulla base delle prospettive e delle attività contenute nel piano strategico del 2023 che dovrebbe essere presto reso noto: "Sarebbe importante sapere – conclude Toccafondi – se faranno lo stesso gli altri firmatari dell’accordo per la Fondazione: la Regione e il ministero per i beni e le attività culturali".

Sandra Nistri

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