I libri salvati dal freddo. Così migliaia di volumi hanno sconfitto il fango

A Calenzano, container refrigerati ospitano migliaia di libri danneggiati dall'alluvione, in attesa di restauro. La biblioteca di Quarrata tra i luoghi più colpiti.

CALENZANO (Firenze)

Migliaia di volumi ‘sotto ghiaccio’ con l’obiettivo di restituire loro, in futuro, una nuova vita. Al centro logistico di Protezione Civile della Città Metropolitana di Firenze che si trova nella frazione de La Chiusa, sul territorio di Calenzano, cintura fiorentina, sono infatti posizionati, da alcuni mesi, cinque container refrigerati che stanno ospitando e tenendo in qualche modo ‘al sicuro’ tanti volumi recuperati dalle biblioteche di Quarrata – sono stati messi in sicurezza i documenti antichi che erano nel magazzino attualmente imbustati e conservati a basse temperature appunto nei container di Calenzano – e di Campi Bisenzio invasi dalle acque nel novembre scorso in occasione della devastante alluvione che ha colpito duramente anche i due Comuni.

Nella sede, di proprietà della Metrocittà ma gestita di concerto con la Regione Toscana, erano già presenti due container di proprietà dalla Regione stessa ma ne sono stati noleggiati altri tre per poter accogliere tutti i libri da preservare. Per poter garantire una refrigerazione h 24 è stato necessario un adeguamento dal punto di vista impiantistico perché altrimenti non sarebbe stato possibile garantire una fornitura di elettricità continua per i cinque mezzi. La scelta di mettere i volumi ‘sottozero’ deriva dal fatto che le basse temperature sarebbero in grado di fermare e prevenire il processo di deterioramento delle pagine che potrebbe essere attivato da muffe e batteri. Un modo, dunque, di bloccare la situazione allo stato attuale in attesa di un futuro ripristino e restauro dei libri. Un’operazione per cui ancora non è possibile prevedere una possibile data ma, sicuramente, i tempi saranno lunghi vista anche la mole del materiale da trattare.

Proprio la biblioteca comunale a Quarrata è uno degli edifici che ha più bisogno di interventi, anche se la lista dei danni per quel territorio è lunga e ammonta complessivamente a circa 15 milioni di euro. La biblioteca ha subito i danni peggiori, per essere stata investita in pieno dall’ondata del Fermulla. Ritornata dal mese di febbraio all’orario del pre alluvione, ha riattivato i servizi di prestito e restituzione, ma per adesso è agibile solo nell’atrio. Tra le opere da mettere in cantiere c’è il rifacimento della pavimentazione in legno e l’impianto di riscaldamento. Difficile al momento quantificare la spesa per bonificare e ripristinare completamente l’edificio: è ancora aperta la raccolta di fondi avviata dal Comune.

Daniela Gori

Sandra Nistri

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