OLGA MUGNAINI
Cronaca

I giorni della grande moda. L’edizione 105 porta sorrisi: "L’anno giusto per produrre"

Il ministro del Madre in Italy Adolfo Urso ha dato il via alla manifestazione alla Fortezza da Basso. Partecipano 832 marchi. Il presidente De Matteis: "Tanti ex espositori vogliono tornare".

Sarà l’anno del Made in Italy e Pitti Immagine si appresta ad esserne una bandiera. Le proiezioni economiche parlano di un semestre ancora complesso per il settore moda. Ma la 105° edizione di Pitti Uomo si è aperta all’UniCredit Theatre della Fortezza da Basso all’insegna dell’ottimismo, delle conferme e delle tante cose da fare, perché, come ha detto il ministro Adolfo Urso, "dopo tanti ostacoli questo è l’anno di produrre".

E’ stato proprio il componente del governo con delega alle imprese e al Made in Italy a tagliare il nastro della fiera che rappresenta l’eccellenza nella moda maschile, che a questa edizione ha visto la partecipazione di 832 marchi, di cui 386 esteri.

"Sarà secondo noi un Pitti eccezionale. Credo che la squadra di Pitti Immagine abbia lavorato molto bene sia all’interno della Fortezza da Basso che all’esterno, con eventi e con ritorni di marchi molto importanti - ha detto il presidente di Pitti Immagine, Antonio De Matteis -. Credo che questa sia la notizia più bella: ci sono tanti ex espositori che vogliono tornare a Pitti, e questo credo sia un messaggio molto importante per far capire come il Pitti Uomo stia ritornando a essere al centro della moda maschile nel mondo".

Allora, squadra che vince non si cambia. E’ per questo che Antonella Mansi, presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana, che controlla Pitti Immagine, concluderà fra pochi mesi il suo mandato iniziato nel 2018. Ma si appresta già ad avviare il terzo. Lo statuto non lo prevede, anche se i soci più importanti del Centro Moda, dalla Regione al Comune di Firenze, sono già d’accordo nel procedere a una modifica per consentirle di proseguire.

"Il lavoro che è stato svolto fino ad ora dal Cfmi è stato grandissimo - ha sottolineato il sindaco Nardella -. Si parla di terzi mandati, e non so se riguarda anche il mondo della moda, però io non sono contrario a priori".

Il presidente Eugenio Giani è stato ancora più esplicito, dicendosi disponibile a un rapido cambiamento dello statuto per rendere possibile il terzo mandato.

Tra i motivi dell’auspicata riconferma della Mansi anche la vicenda della Fortezza da Basso e i lavori di ristrutturazione: "Speriamo che un terzo mandato ci possa essere - ha aggiunto De Matteis - Credo che in un momento come questo, dove ci sono lavori in Fortezza, ci sono tanti problemi politici, sociali ed economici, la stabilità sia un segnale molto forte".

E dal ministro delle imprese Urso non poteva mancare un riferimento alla ex Gkn e alle aziende alluvionate: "Sull’ex Gkn di Campi Bisenzio siamo in campo con tutte le misure che la legge ci consente di attivare se c’è un progetto industriale sostenibile nel tempo - ha spiegato –. Ma è necessario un progetto industriale. Per le imprese toscane del settore moda colpite dall’alluvione, nel decreto energia abbiamo esteso per la Toscana quanto già previsto per le zone dell’Emilia-Romagna, cioè l’utilizzo della legge 181 per le imprese delle zone alluvionate ai fini di avere quelle risorse, parte a fondo perduto, parte come incentivi, per innovare i propri macchinari".