I fedeli di Fiesoli occupano le case "Ecco come e quando li sfratteremo"

Il presidente del Cda Izzo: "Non hanno più titolo. Nei prossimi giorni gli sfratti. saranno formalizzati"

Migration

di Nicola Di Renzone

Sono 29 le persone che abitano negli immobili del Forteto in virtù di vecchi contratti di affitto, contratti che risalgono alla gestione di Fiesoli. E tra questi 29 ci sarebbero anche alcuni ex fedelissimi del Profeta, insieme a lavoratori della cooperativa e a svariati disabili (i bambini che il tribunale aveva affidato alle famiglie funzionali del Forteto). Tutte persone comunque che al momento – spiega il nuovo presidente del Cda del Forteto, Maurizio Izzo – non avrebbero più titolo per occupare tali appartamenti, dopo le azioni prima del commissario Marzetti e poi dello stesso Izzo, ma poi rallentate dal Covid e dal blocco degli sfratti.

Presidente, a che punto siamo?

"Si tratta di un iter naturale che consegue alla prima disdetta del contratto da parte del commissario Marzetti. Una disdetta che noi abbiamo formalmente rinnovato lo scorso luglio".

Un segnale di discontinuità?

"Un’azione precisa, quella di liberare gli immobili, chiesta anche dalla Commissione Parlamentare sul Forteto. I cui consulenti, solo un mese fa, hanno fatto una nuova visita proprio per questo. Ci dobbiamo poi riappropriare degli immobili per metterli in vendita e risolvere la situazione debitoria. In un anno e mezzo abbiamo speso oltre due milioni di euro in provvisionali".

Si è parlato di far intervenire la forza pubblica…

"L’iter è lungo e siamo di fronte ad una vicenda comunque dolorosa. Ci sono anche soggetti disabili; che sono i bambini che erano stati affidati dal Tribunale alle famiglie del Forteto".

Ma allora a che punto siamo?

"Abbiamo chiesto al nostro legale di formalizzare al giudice la richiesta di sfratto; cosa che farà in questi giorni".

Poi?

"Poi andranno fatti sopralluoghi per valutare lo stato di conservazione degli immobili".

Di quali case si parla?

"La nuova villa, la villa vecchia, l’ex fienile, San Lamberto e altre due case. Tutti nel comune di Dicomano".

Si arriverà all’uso della forza?

"Spero di no. Queste persone sanno da un anno e mezzo che se ne devono andare. Intanto potrebbero dichiarare formalmente liberi gli appartamenti che, pur affittati a loro, sono in realtà vuoti. Si potrebbe iniziare da quelli. Abbiamo riscritto loro anche ad ottobre".

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro