
I conti nel mirino dei pm Malversazione, la richiesta "Un anno di stop a Pereira"
FIRENZE
Il massimo. La procura preme convinta sull’acceleratore, con l’ultima accusa nei confronti dell’ormai ex sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, Alexander Pereira.
Il pm Christine Von Borries ha infatti chiesto dodici mesi di misura interdittiva per Pereira nell’ambito del nuovo filone della presunta malversazione dei contributi pubblici gestiti da Pereira: per questo tipo di misura, è il massimo previsto dalla legge.
Ma la situazione, dal punto di vista giudiziario, non è ferma.
La prossima settimana, il 75enne comparirà dinanzi al gip Agnese Di Girolamo, per l’interrogatorio di rito.
La “contromossa“ dell’ex Sovrintendente della Scala di Milano, anche se motivata da motivi personali, resta un’ottima risposta in chiave difensiva: la sospensione chiesta dal pubblico ministero è infatti vincolata a un ruolo che da lunedì, Pereira non riveste più. La procura cambierà idea? E il giudice come si comporterà?
Il passo indietro di Pereira, però, non spegne le indagini.
Anzi: esse proseguono spedite su più fronti. E l’ultimo scalino compiuto, in direzione di un presunto uso distorto di 8,5 milioni facenti parte del finanziamento del Governo (destinati alle spese correnti, stipendi compresi), potrebbe non essere l’ultimo. La guardia di finanza, con accessi che vanno avanti ormai da mesi, ha acquisito conti e bilanci della fondazione, che segnano rosso ormai da diversi anni. Proprio i numeri d’esercizio, potrebbe essere l’ultimo oggetto delle attenzioni della procura.
Nel frattempo, potrebbe avviarsi alla conclusione il primo filone d’indagine relativo alle spese “allegre“. Circa cinquantamila euro di soldi spesi attraverso la carta di credito del Maggio, o portati a rimborso (come gli oltre ventimila euro del trasloco da Milano) in cui la procura vede un’ipotesi di peculato.
Tuttavia, l’interrogatorio a cui si è sottoposto Pereira avrebbe dato i suoi frutti, dal suo punto di vista.
Alcuni dei dodici episodi contestati, potrebbero infatti rientrare.
Tra i “non reati“ anche le spese in pescheria per le cene a casa, “giustificate“ dal suo ruolo e dal suo mandato alla ricerca di sponsor per la fondazione.
ste.bro.